Nuovo tornado sconvolge Palazzo Chigi: Ruby e il Papi protettore. Ed ecco che un’altra onda anomala, uno tsunami potremmo dire, torna a sconvolgere la vita politica italiana. O per meglio dire “extra-politica”.
La faccenda Ruby sta prendendo piede e sta imbarazzando il centro destra e in primis Silvio Berlusconi che, dalle pagine dei giornali e dei suoi convegni in giro per l’Italia e a Bruxelles, continua a dichiararsi estraneo e sereno alle accuse che riceve.
Ma partiamo dal principio: tutto ha inizio nella notte tra il 27e il 28 maggio scorso, Rachida R. Karima, in arte Ruby Rubacuori, è posta al fermo della polizia perché accusata di furto ed è anche senza documenti. Fin qui nulla di strano si direbbe, solita routine: marocchina, minorenne, scappata di casa e con un lavoro da cubista e ragazza immagine all’attivo. Sicuramente sarà mandata in una comunità di accoglienza. Ma è proprio qui che invece le cose cambiano. Dalla ricostruzione e dalle prove incrociate si viene a conoscenza di una realtà che sconcerta e stizzisce. Arriva infatti alla Procura di Milano, che ha in custodia in quel mentre la ragazza, una chiamata. A seguito di questa telefonata la ragazza è libera di andarsene, esce e raggiunge un’auto che l’aspetta all’uscita. Ma andiamo con calma. Chi è che telefona? Chi viene a prendere Ruby? E per portarla dove? Questi interrogativi hanno tutti delle risposte. La chiamata sarebbe pervenuta, anzi pervenne addirittura da Palazzo Chigi e in pratica indusse a rilasciare la ragazza, sostenendo perfino che fosse la nipote di Hosny Mubarak, uomo politico egiziano. Ad aspettare invece all’uscita Ruby era Nicole Minetti, ex igienista dentale di Berlusconi (nella foto) con un passato da soubrette televisiva, ora eletta al Consiglio regionale della Regione Lombardia (ricorda qualcuno?).
La domanda sorge spontanea a questo punto: Come è possibile che un organo di governo possa interessarsi ad una ragazzina di appena diciassette anni, che è addirittura accusata di un reato, e possa farla rilasciare senza problemi?Ed è questo che si domanda ora la Procura cercando di capire se ci siano state mancanze o sotterfugi per lasciar libera questa ragazza. Subito si intuisce che senza dubbio il Premier sia coinvolto e, vista la situazione (sopratutto gli interrogatori della giovane e le intercettazioni rilevate), non può non negare che abbia aiutato questa giovane ragazza. Il motivo? Ma perchè Silvio Berlusconi è una persona di cuore, d’oro aggiungerei. Ha aiutato questa giovane perchè, sue testuali parole, era in difficoltà e doveva essere difesa.
Allora Berlusconi possiamo definirlo un samaritano che salva tutte le pecorelle smarrite? Ma no. Solo quelle che hanno avuto l’onore e il piacere di partecipare alle sue feste ad Arcore, ovviamente. Questo sì che è un biglietto da visita coi fiocchi! Feste ad Arcore descritte con dovizia di particolari ai magistrati milanesi dalla suddetta Ruby, che afferma di aver addirittura assistito anche al famigerato dopo cena-erotico sul modello dell’harem africano di Gheddafi: il Bunga-Bunga. Quello che in questi giorni sta impazzando con tormentoni e satire e rimbalzando un po’ su tutte le reti.
La situazione è abbastanza complicata, molte persone, tra diretti e indiretti interessati, sarebbero coinvolte e questa ragazzina, che tra tre giorni compie 18 anni, si ritroverà ben presto a dar conto delle sue dichiarazioni. Non è certo la prima volta che il nome di Berlusconi sia associato a fatti del genere: anche Noemi Letizia era una minorenne quando conobbe il “Papi” ed ottenne di averlo come ospite alla sua festa di compleanno, la sua situazione non fu mai chiarita a tutti gli effetti. “È un vecchio amico di famiglia”. Certo, perché non crederle? O come non ricordare Patrizia d’Addario, sembra sparita dalla circolazione ma le sue cose le ha dette e le ha fatte sentire sopratutto. Ma anche in questo caso si tratta di attacchi gratuiti ingegnati ad hoc per sminuire l’operato inoppugnabile del nostro Premier che “si sveglia alle 7 e 30 di mattina ed è attivo fino alle 2 e 30 di notte continuamente al lavoro”. Ma anche la sua, ormai a tutti gli effetti, ex moglie probabilmente non sapeva cosa diceva quando asseriva “La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”. Anche in questo caso ci sarebbe da difendere a spada tratta la moralità del nostro Presidente del Consiglio e a domandarsi del perché siano tutti contro di lui. Forse perché quest’uomo e il nostro Paese sono diventati lo zimbello sui giornali di tutto il mondo.
In qualsiasi altro paese democraticamente organizzato, degli attacchi del genere, o in alcuni casi anche inferiori a questi, avrebbero avuto una e una sola unica conseguenza: le dimissioni del diretto interessato. Ma si sa che per le questioni serie molto spesso si finisce a “tarallucci e vino”. Un esempio? Basta dire Umberto Bossi, Senatore della Repubblica, e SPQR (Sono Porci Questi Romani). Come è andata a finire? Con una bella mangiata in compagnia. La vicenda, c’è da dire, non è ancora chiusa, ma tanti, troppi, sono stati gli avvenimenti che hanno visto come protagonista in negativo Silvio Berlusconi, e questa è solo l’ultima in ordine di tempo. Le indagini faranno sicuramente il loro corso ma l’indignazione sembra quasi essere arrivata alle stelle.
Flavia Damiano
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