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Benvenuti ad una nuova puntata de L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE. Oggi sono in veste di critico cinematografico per parlarvi di un film che, a mio avviso, è tra i migliori film italiani di questo periodo (non che ci voglia molto per esserlo, visto in quale periodo dell’anno è uscito, ma avrebbe primeggiato in ogni parte dell’anno). Il titolo di questo film è finché vita non ci separi, e riguarda noi calamandreiani più di quanto voi possiate immaginare, poiché, in veste di produttore esecutivo, ha lavorato a questo film il nostro Marco Usai. La tematica principale di questo film è lo sparlare della gente riguardo a situazioni amorose non considerate normali, ossia l’amore omosessuale e la convivenza, che caratterizzano i personaggi. Troviamo, infatti, una coppia, Vincenzo – interpretato dal regista Antonio Esposito – e Giulia, che convive da due anni ma non hanno mai pensato di fare il grande passo e sposarsi. O meglio, Giulia ci ha pensato, ma Vincenzo no. Come confesserà al suo futuro cognato, infatti, non riesce a vedersi sposato con Giulia per pigrizia. Ma i litigi che coinvolgono Vincenzo e Giulia sul loro sposarsi – non sposarsi sono solo la punta dell’iceberg dei problemi che Vincenzo deve affrontare. Primo fra tutti, il lavoro. A causa della crisi, infatti, l’azienda in cui lavora – è un elettricista – è costretta a mantenere i suoi dipendenti attraverso turni di cassa integrazione, e dunque non può nemmeno permettersi l’affitto. A dargli una mano vi sono i suoi migliori amici, ma anche loro hanno i loro problemi. Uno di loro, Rosario, deve affrontare suo padre per via della sua omosessualità, motivo per cui il genitore è deriso da tutti e visto come un pover’uomo. L’altro, invece, è innamorato di una certa Stellina che, però, preferisce un altro uomo a lui – e a quest’uomo ne preferirà ancora un altro. Nel mezzo troviamo due personaggi che ritraggono lo stereotipo della vecchia pettegola – una di loro è interpretata da un uomo, il che mi ha riportato alla mente Nando Paone in a ruota libera – e infatti i loro modi di gesticolare e parlare le rendono alquanto odiose. Vi direi di più sulle scene del film, ma è troppo stupendo perché io ve lo rovini rivelandovi in anticipo cosa vedreste, per cui vi suggerisco di trovare il modo di visionarlo, perché ormai film come finché vita non ci separi sono rari. Se poi si pensa che il regista, Antonio Esposito, è giovane – ha solo ventinove anni – ed aveva al suo attivo come lungometraggi il solo così lo so dire, è facile capire che si ha di fronte un autentico talento italiano, e spero che continui così, a mostrare l’alta qualità che il cinema napoletano può ancora offrire. Io vi saluto, e vi aspetto per una nuova puntata de L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE.

Nuovo tornado sconvolge Palazzo Chigi: Ruby e il Papi protettore. Ed ecco che un’altra onda anomala, uno tsunami potremmo dire, torna a sconvolgere la vita politica italiana. O per meglio dire “extra-politica”.

   La faccenda Ruby sta prendendo piede e sta imbarazzando il centro destra e in primis Silvio Berlusconi che, dalle pagine dei giornali e dei suoi convegni in giro per l’Italia e a Bruxelles, continua a dichiararsi estraneo e sereno alle accuse che riceve.

   Ma partiamo dal principio: tutto ha inizio nella notte tra il 27e il 28 maggio scorso, Rachida R. Karima, in arte Ruby Rubacuori, è posta al fermo della polizia perché accusata di furto ed è anche senza documenti. Fin qui nulla di strano si direbbe, solita routine: marocchina, minorenne, scappata di casa e con un lavoro da cubista e ragazza immagine all’attivo. Sicuramente sarà mandata in una comunità di accoglienza. Ma è proprio qui che invece le cose cambiano. Dalla ricostruzione e dalle prove incrociate si viene a conoscenza di una realtà che sconcerta e stizzisce. Arriva infatti alla Procura di Milano, che ha in custodia in quel mentre la ragazza, una chiamata. A seguito di questa telefonata la ragazza è libera di andarsene, esce e raggiunge un’auto che l’aspetta all’uscita. Ma andiamo con calma. Chi è che telefona? Chi viene a prendere Ruby? E per portarla dove? Questi interrogativi hanno tutti delle risposte. La chiamata sarebbe pervenuta, anzi pervenne addirittura da Palazzo Chigi e in pratica indusse a rilasciare la ragazza, sostenendo perfino che fosse la nipote di Hosny Mubarak, uomo politico egiziano. Ad aspettare invece all’uscita Ruby era Nicole Minetti, ex igienista dentale di Berlusconi (nella foto) con un passato da soubrette televisiva, ora eletta al Consiglio regionale della Regione Lombardia (ricorda qualcuno?).

Nicole Minetti

   La domanda sorge spontanea a questo punto: Come è possibile che un organo di governo possa interessarsi ad una ragazzina di appena diciassette anni, che è addirittura accusata di un reato, e possa farla rilasciare senza problemi?Ed è questo che si domanda ora la Procura cercando di capire se ci siano state mancanze o sotterfugi per lasciar libera questa ragazza. Subito si intuisce che senza dubbio il Premier sia coinvolto e, vista la situazione (sopratutto gli interrogatori della giovane e le intercettazioni rilevate), non può non negare che abbia aiutato questa giovane ragazza. Il motivo? Ma perchè Silvio Berlusconi è una persona di cuore, d’oro aggiungerei. Ha aiutato questa giovane perchè, sue testuali parole, era in difficoltà e doveva essere difesa.

   Allora Berlusconi possiamo definirlo un samaritano che salva tutte le pecorelle smarrite? Ma no. Solo quelle che hanno avuto l’onore e il piacere di partecipare alle sue feste ad Arcore, ovviamente. Questo sì che è un biglietto da visita coi fiocchi! Feste ad Arcore descritte con dovizia di particolari ai magistrati milanesi dalla suddetta Ruby, che afferma di aver addirittura assistito anche al famigerato dopo cena-erotico sul modello dell’harem africano di Gheddafi: il Bunga-Bunga. Quello che in questi giorni sta impazzando con tormentoni e satire e rimbalzando un po’ su tutte le reti.

   La situazione è abbastanza complicata, molte persone, tra diretti e indiretti interessati, sarebbero coinvolte e questa ragazzina, che tra tre giorni compie 18 anni, si ritroverà ben presto a dar conto delle sue dichiarazioni. Non è certo la prima volta che il nome di Berlusconi sia associato a fatti del genere: anche Noemi Letizia era una minorenne quando conobbe il “Papi” ed ottenne di averlo come ospite alla sua festa di compleanno, la sua situazione non fu mai chiarita a tutti gli effetti. “È un vecchio amico di famiglia”. Certo, perché non crederle? O come non ricordare Patrizia d’Addario, sembra sparita dalla circolazione ma le sue cose le ha dette e le ha fatte sentire sopratutto. Ma anche in questo caso si tratta di attacchi gratuiti ingegnati ad hoc per sminuire l’operato inoppugnabile del nostro Premier che “si sveglia alle 7 e 30 di mattina ed è attivo fino alle 2 e 30 di notte continuamente al lavoro”. Ma anche la sua, ormai a tutti gli effetti, ex moglie probabilmente non sapeva cosa diceva quando asseriva “La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”. Anche in questo caso ci sarebbe da difendere a spada tratta la moralità del nostro Presidente del Consiglio e a domandarsi del perché siano tutti contro di lui. Forse perché quest’uomo e il nostro Paese sono diventati lo zimbello sui giornali di tutto il mondo.

   In qualsiasi altro paese democraticamente organizzato, degli attacchi del genere, o in alcuni casi anche inferiori a questi, avrebbero avuto una e una sola unica conseguenza: le dimissioni del diretto interessato. Ma si sa che per le questioni serie molto spesso si finisce a “tarallucci e vino”. Un esempio? Basta dire Umberto Bossi, Senatore della Repubblica, e SPQR (Sono Porci Questi Romani). Come è andata a finire? Con una bella mangiata in compagnia. La vicenda, c’è da dire, non è ancora chiusa, ma tanti, troppi, sono stati gli avvenimenti che hanno visto come protagonista in negativo Silvio Berlusconi, e questa è solo l’ultima in ordine di tempo. Le indagini faranno sicuramente il loro corso ma l’indignazione sembra quasi essere arrivata alle stelle.

Flavia Damiano

   La parola fine tarderà ancora ad arrivare. L’anima di Sarah aspetterà per trovar pace. 42 giorni: tanto è durato il silenzio di un colpevole, l’agonia e l’attesa di una madre, lo sgomento di un Paese. Attraverso questo fatto tragico abbiamo scoperto tutto, noi spettatori estranei, della vita di questa quindicenne, forse desiderosa di crescere troppo in fretta, ma pur sempre una ragazzina di periferia che dalla sua stanzetta, tappezzata con i poster dei suoi idoli musicali, sperava un giorno di scappare.

   Tutte le piste erano state messe al vaglio dagli inquirenti: la fuga volontaria, il sequestro, gli amici di comitiva, i social network, la pista bulgara e quella milanese del padre, ma inaspettatamente è proprio vicino casa che si nascondeva la chiave dell’enigma, troppo vicina forse per crederla vera, perché in famiglia. “Indagate anche su di noi”, queste le parole della madre Concetta Serrano Spagnolo, segnata dai giorni di sofferenza e pianto che le avevano incavato gli occhi, detta in un ennesimo tentativo di smuovere le indagini. E la certezza arriva imprevista, soprattutto per la madre, che al momento della notizia partecipa al programma “Chi l’ha visto?”, condotto da Federica Sciarelli, che le presenta la verità dura e cruda. La situazione è imbarazzante, irreale, mentre arriva l’ANSA e scorrono le immagini delle testate giornalistiche che avvisano del ritrovamento del cadavere di Sarah in un pozzo. E il colpo di scena: lo zio, Michele Misseri, ha confessato: l’avrebbe uccisa. Quello stesso zio che davanti alle telecamere e ai microfoni piangeva e sperava che sua nipote potesse ritornare a casa.

   Il dramma che diventa show l’hanno definito, la messinscena di un uomo che, conscio del suo omicidio, dispensa annunci e interviste, e ripete a memoria la sua verità dei fatti con ripetuti sbalzi d’animo. Tante le incongruenze in questo caso e una sola considerazione: nulla è come sembra. Mille sono stati i pareri e le pseudo vie giuste. Nel momento in cui si indaga non ci si può meravigliare della miriade di particolari che fanno da tasselli ad altrettanti puzzle del mistero. Le frasi scritte sui diari segreti, i tre contatti su facebook, le altrettanti schede telefoniche, la presunta cotta per un ragazzo condivisa con la cugina Sabrina, la voglia di diventare famosa: ognuno si era fatto un’idea di quello che era successo mentre in disparte lo zio guardava il volgersi dei fatti. Finché la svolta: proprio lui trova il cellulare della nipote, e lo trova nel suo podere, troppo strano per sembrare casuale e questo non è sfuggito agli investigatori che, controllato il cellulare, l’hanno inchiodato sulle sue contraddizioni. Ancora più grave il motivo di tale gesto, la fredda mano di un uomo che afferra una corda e strangola fino all’ultimo alito di vita, perché rifiutato sessualmente. Sembrava tutto finito: trovato il cadavere, incastrato l’assassino, riconosciuto il movente. Ma non è cosi.

   Le indagini sono proseguite e l’inchiesta vera era solo all’inizio, una realtà dei fatti che nascondeva ancora tanti particolari e che se fosse dimostrata oggi farebbe invidia ai miglior gialli del tempo. Le domande che assillavano gli investigatori erano tante e trapelavano dai comunicati stampa e arrivavano a noi, che da autodidatti Sherlock Holmes abbiamo provato a risolvere. Lo zio, l’orco, non avrebbe solo cercato in quell’occasione di molestare la nipote, ma anche la settimana precedente e allora la domanda è: Perché Sarah avrebbe deciso di sua spontanea volontà di scendere nella cantina, da sola, con lo zio? L’agnello non entra mai nella tana del lupo. Seconda questione: mentre la uccideva il cellulare avrebbe squillato più volte, testuali parole dello zio nell’interrogatorio, e come è possibile che né la cugina Sabrina né l’amica Mariangela abbiano sentito la suoneria dato che la cantina è a pochi passi dal cancello dove si trovavano le due donne. Queste e tante altre cose da chiarire in questo mistero di fine estate 2010. Da più di due mesi i giornalisti sono appostati ad Avetrana, paesino di 7000 anime in provincia di Taranto, in attesa di notizie, colpi di scena e subito la domanda era sorta spontanea: Come è possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla? Ma nessuno ha mai risposto. Hanno risposto in tanti, invece, circa 6000, al giorno del funerale per salutare per l’ultima volta la piccola bara bianca, racchiusi nel Palazzetto dello sport adibito per l’occasione. Ma il tam tam degli interrogatori ha fatto crollare lo zio-orco: portato sulla scena del crimine per simulare l’omicidio non ha potuto far altro che contraddirsi, dato che un’altra persona era presente. Sabrina Misseri, figlia dell’orco, cugina e amica più intima della piccola vittima. Sarebbe stata anche lei presente e ad avere un deciso coinvolgimento nella vicenda, a detta del gip del Tribunale di Taranto.

   La vicenda si complica e le porte del carcere si aprono anche per Sabrina che non può credere che il padre l’abbia accusata. Ma il suo coinvolgimento, ancora da dimostrare a tutti gli effetti, spiegherebbe tanti punti oscuri ancora non chiari. Spiegherebbe il perchè quel pomeriggio era così agitata e che era giù pronta davanti al cancello aspettando la sua amica Mariangela Spagnoletti, cosa mai avvenuta dati i suoi ritardi fissi, e la sua istantanea versione ripetuta più volte all’amica in auto: “L’hanno presa, l’hanno presa”, nonostante Sarah tardasse di una manciata di minuti rispetto all’appuntamento stabilito. Un modo per sviare subito l’attenzione dal garage dell’orrore? Forse. Tutto e tutti sono ancora in ballo e non potrebbe non mancare qualche altra confessione choc e altri presunti colpevoli, che sapevano e hanno taciuto. Se Sabrina fosse condannata rischierebbe l’ergastolo per concorso in omicidio e sequestro di persona, oltre che per occultamento di cadavere, e pensare che era sempre in prima linea. Era lei che aveva organizzato la fiaccolata, era sempre lei presente sui giornali e nelle trasmissioni per ripetere la sua versione dei fatti, ed ancora lei a piangere, di continuo, sommessamente o animatamente davanti alle telecamere. Un nuovo strazio per la famiglia Scazzi che non deve solo sopportare questa atroce verità che pian pian si fa largo aggiungendosi di dettagli, ma che deve mettere anche in conto che forse altri erano a conoscenza, ma hanno vissuto nel silenzio. Il pensiero va a Cosima Serrano, sorella della madre di Sarah che se così fosse non sarebbe nemmeno indagata per il reato di favoreggiamento che, come previsto dall’articolo 384 del codice penale, non è punibile se commesso in ambito familiare.

   Il lavoro degli investigatori continua incessantemente insieme a quello degli avvocati della famiglia Misseri chiamati a difendere e sostenere i due in carcere. L’uno, Michele, guardato a vista per impedirgli un suicidio annunciato e l’altra, Sabrina che vuole distrarsi e ha richiesto un libro divertente da leggere. La scelta è andata su “Cado dalle nubi” del cantautore e comico Checco Zalone. Nel frattempo il paesino è in attesa di accogliere nuovi particolari della vicenda, che non tarderanno ad arrivare, mentre il sindaco, Mario de Marco, è intenzionato a chiudere e transennare le strade protagoniste della vicenda, Via G. Deledda, dove risiedono i Misseri, o quelli che ne restano, e quella di casa Scazzi. Un macabro “turismo dell’orrore” sta animando, infatti, questa piccola cittadina già affollata dai tanti cronisti appostati per le dirette. Sembrerebbe proprio, quindi, che non si spegneranno ancora le luci su questa orrenda vicenda che terrà banco in programmi, giornali e servizi ancora per parecchi giorni prima di spegnersi nel silenzio e dolore sommesso di una famiglia, che cercherà di ritornare alla tranquillità e serenità di una vita strappata in una manciata di minuti.

Flavia Damiano

   Da quando Maria Stella Gelmini è diventata il nuovo Ministro dell’Istruzione, subentrando al posto della rimpianta  Letizia Moratti, sono state molteplici le manifestazioni degli studenti italiani contro le nuove riforme proposte. Si è parlato, nella riforma, Gelmini stia addirittura pensando di eliminare un’ora di educazione fisica agli studenti per sostituirla con l’inglese, reputata una materia decisamente più importante e utile rispetto all’altra.

   Ovviamente gli studenti, reputando l’ora di educazione fisica un’ora sacrosanta, non sono d’accordo, tuttavia però sembra che nella nostra scuola non tutti la pensino cosi. Infatti il liceo Calamandrei si è “risvegliato” sabato mattina con una parte della pista di atletica imbrattata con il gesso (fortunatamente lavabile, per carità), le cui scritte si dividono in geroglifici ignoti, scritte in lingua pseudo anglofona e altre in italiano con nessun importantissimo significato (ricorrenze di fidanzamenti in particolare, curoi, dichiarazioni d’amore mielose) e le classiche invettive contro le mamme di qualcuno.

  

 

 

   Fa riflettere che nonostante il nostro liceo offra a noi alunni una palestra dalla grandezza fuori dagli standard (rispetto alle altre scuole), considerando anche i campetti di calcio e basket, un piccolo spiazzato in cui passeggiare e appunto la pista, quest’ultima venga vandalizzata senza alcun motivo. Essendosi manifestata per la prima volta un simile avvenimento, non possiamo parlare ancora di allarme vandalismo ma di una bravata di qualche ragazza innamorata.

   Senza generalizzare e colpevolizzare tutti gli studenti, è doveroso tuttavia invitare tutti a salvaguardare questo luogo e non dare nessun alibi  per toglierci un’unica e vera ora di relax di un’intensa giornata di studio.

Pasquale Cacciola

   Il giorno atteso da tutti gli studenti del Calamandrei è arrivato,infatti dopo un’ attesa lunga un mese, sono stati finalmente eletti i nuovi rappresentanti d’istituto.

C   ome ogni anno nei giorni precedenti al voto c’è stata una “feroce” campagna elettorale tra le due liste candidate a rappresentare i ben 1397 elettori chiamati al voto. Alla vigilia le solite voci di corridoio volevano fortemente in vantaggio la lista numero 2, che spinta dal grido di battaglia “Now or Never”, faceva suoi i favori dei pronostici. Di contro la lista numero 1,apparentemente più debole, puntava molto sul lavoro di squadra e sulle idee espresse dal motto “Una scuola libera, una scuola intelligente,un’oasi felice in un territorio difficile”.

  I risultati sono stati per molti aspetti strabilianti: infatti,contro ogni possibile pronostico, c’è stata una schiacciante vittoria della lista n°1 che con ben 732 voti, contro i 469 della lista n°2 si è aggiudicata 3 seggi sui 4 disponibili.

   L’exploit della lista meno accreditata coincide senza dubbio con il grande risultato ottenuto dalle punte di diamante Armando Capasso e Ciro Riccio che vengono eletti rispettivamente con la bellezza di 440 e 337 voti, ma anche grazie alla sorpresa rappresentata dall’unica donna presente in lista, Martina Romanello , che con 253 voti corona il suo sogno, e al sostegno forte in termini di numeri rappresentato da El Abramo e Cesare Rubicondo che con i loro 160 e 142 voti danno un forte contributo alla causa della loro lista.

(ecco il video di presentazione della lista 1, realizzato dagli stessi ragazzi)

   Risultato poco soddisfacente per i ragazzi della lista numero 2 ,che eleggono Giuseppe Sabina con 385 voti. Ottimo risultato di Simone Scognamiglio, che tuttavia, nonostante  i suoi 217 voti, non riesce a riconfermarsi rappresentante d’istituto. Meno brillanti e determinanti ai fini del risultato finale le cifre degli altri candidati: 92 i voti per Stefania Merano ,  90 Giorgio Formisano,83 quelli raccolti da Mario D’Avino.

 Ma non parliamo di sconfitta, ne di vincitori e vinti: come hanno più volte ribadito i candidati delle due liste alla base di tutto c’è la grande amicizia e la grande stima reciproca che lega tutti coloro che hanno avuto il coraggio di mettersi in prima linea per assumere l’onere e l’onore di diventare rappresentante d’istituto di una scuola tanto grande. E per farlo al meglio c’è bisogno sempre della massima collaborazione di tutte le parti.

   Scendono allora in campo: la coerenza e la testardaggine di Armando Capasso, il coraggio e la caparbietà di Peppe Sabina, l’irruenza e il senso del dovere di Ciro Riccio e gli ideali e la voglia di fare di Martina Romanello. Dal sottoscritto ,della redazione di Simmonline e penso della maggior parte degli studenti del Calamandrei, vanno a loro i complimenti per la scelta di mettersi in gioco ma soprattutto un grosso in bocca al lupo per il lavoro che li aspetta da qui alla fine dell’anno.

Carmine Fierarossa

domani si vota

Grande attesa per le votazioni dei rappresentanti d’istituto, previste per domani 18 ottobre 2010.

Oltre alle elezioni per i rappresentanti di classe (due per ogni classe dell’istituto), ci saranno le elezioni per i rappresentanti d’istituto (in lizza due liste) e per la consulta provinciale degli studenti (già eletti Petruzziello e Acernese).

Le elezioni si svolgeranno anche alla succursale di Volla, dove l’unico candidato in lista per la rappresentanza d’istituto è Armando Soria (classe IIIBv, lista 1).

Simmonline seguirà l’evolversi della situazione e vi darà i risultati ufficiali!Seguiteci!!!

Marco Franco

Vota Antonio, Vota Antonio”;
Al Calamandrei è tempo di elezioni!

6 Ottobre- Come ogni anno a Ottobre cadono le foglie, si avvicina il freddo invernale, iniziano le interrogazioni e partono le campagne elettorali per le elezioni dei rappresentanti d’istituto, coloro i quali, per l’intera durata di quest’anno scolastico, si assumeranno il compito di rappresentare la voce degli studenti nelle questioni che riguardano la scuola e i suoi “abitanti”.
Al liceo “P.Calamandrei” di Ponticelli, quella di rappresentante d’istituto è la carica più ambita dagli studenti: forse per il desiderio di portare in alto le proprie idee, forse per il fascino del potere o forse semplicemente per acquistare maggior popolarità tra gli studenti, tutti o quasi sono allettati dall’idea di candidarsi alla rappresentanza d’istituto.
Anche quest’anno, come nei precedenti, i preparativi delle liste sono iniziati molto presto, già dagli ultimi giorni di vacanze estive, nonostante il termine della presentazione ufficiale delle liste fosse fissato per il 4 Ottobre; ciò a dimostrazione del fatto che al Calamandrei, ancor più che in altre scuole, è assai diffusa la voglia di partecipare attivamente alla “vita” dell’istituto. Scaduto il termine di consegna delle liste, ancora non sono stati resi noti ufficialmente i nomi dei candidati. Sottobanco, però, girano ormai le notizie sull’identità dei possibili futuri rappresentanti; a quanto pare, le liste presentate sono solo due, ma ben assortite.
Alla prima lista sono stati accostati i nomi di: Armando Capasso (4Bs), Martina Romanello (4Bc), Ciro Riccio (4Et), El Abramo (4Ct), Cesare Rubicondo (5As), Alessandro Scognamiglio (4Dt), Fabio Pirelli (3Dt), Armando Soria (3Bv).
Alla seconda lista, invece, sono stati accostati i nomi di: Giuseppe Sabina (4Ct), Simone Scognamiglio (4Ct), Giorgio Formisano (5At), Nicola D’avino (4Ft), Stefania Merano (4Bl), Mario D’avino (5Dt), Antonio De Luca (4Ac), Roberto Valle (5Et).

Insomma sono ancora da definirsi i dettagli, ma il più è stato compiuto; adesso la prossima tappa è la prima assemblea d’Istituto in cui i suddetti nomi saranno ufficializzati, e poi tutti attenderanno con trepidazione il fatidico 19 Ottobre, giorno in cui gli studenti esprimeranno le proprie preferenze.
Non resta che augurare un “In bocca al lupo” a tutti i candidati e “ che vinca il migliore!”; nella speranza che l’eletto saprà adempiere al meglio ai compiti che competono ad un buon Rappresentante.

Marco Balzano

 

E ALLA CONSULTA PROVINCIALI CANDIDATI…GIA’ ELETTI!!!

Per la Rappresentanza alla Consulta Provinciale ancora una volta quest’anno ci troviamo davanti ad una sola lista elettorale con due soli candidati. Paradossale se si pensa che la Consulta provinciale degli Studenti è formata da due rappresentati per ogni scuola. Ciò significa che i due studenti che oggi si sono candidati, Giulia Petruzziello e Francesco Acernese, teoricamente sono già eletti prima ancora di fare le elezioni.

Va detto che il mandato dei rappresentanti ha durata biennale e che questo non sarebbe anno di elezioni, eppure ogni anno al Calamandrei ci troviamo di fronte due soli candidati da votare, poichè si candidano sempre e solo ragazzi provenienti da una classe quinta (che quindi vanno via dopo solo un anno).
La spiegazione potrebbe essere semplice: la maggior parte degli studenti non conosce l’operato e sminuisce la vera importanza di questo ruolo.

La Consulta Provinciale degli Studenti (C.P.S.) è un organismo di rappresentanza degli studenti della scuola secondaria di secondo grado italiana: compito primario della CPS è di costituire una rete fra le varie scuole e di sostenere e valorizzare il protagonismo degli studenti, attraverso la realizzazione di iniziative e progetti.

Detto in “soldoni”: se i Rappresentanti d’Istituto rappresentano gli studenti e le studentesse solo nell’ambito del proprio Consiglio d’Istituto, i Rappresentanti alla Consulta rappresenteranno i propri compagni ai livelli superiori, sino al livello nazionale nel Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali degli Studenti.

Riusciremo l’anno prossimo a vedere più di due candidati alla C.P.S. e magari non di 5??
“Lo scopriremo solo vivendo”!!

 

Giulia Petruzziello

 

Da sei anni a questa parte il Calamandrei ha sempre usufruito dei quindici minuti di intervallo, senza suscitare discussioni tra i docente e gli stessi Dirigenti Scolastici che si sono successi negli anni.

Con l’arrivo della nuova preside, Costantina Romeo, è sorto questo problema: il dirigente scolastico propone di diminuire gli intervalli da tre a due , riducendo anche la durata, da 15 minuti  a 10 minuti. Facendo ciò si mette a rischio la sicurezza degli alunni, dovendo concentrare metà istituto in un solo spazio.

Gli alunni quindi, sentiti anche i pareri di alcuni docenti, durante il comitato studentesco del 4 ottobre hanno formulato una proposta: ritornare allo status iniziale, con la variazione di sei rotazioni annuali .

Per adesso tali richieste sembrano andate a vuoto e, di conseguenza, la rappresentanza d’istituto e gran parte degli studenti dell’istituto stesso sta cercando di farsi valere usando tutti gli strumenti possibili…anche la protesta simbolica del “non entrare”, che tambureggia sulle pagine FB da qualche ora.

Lucrezia Salomone

(C’è da dire, per dovere di completezza dell’informazione, che per la legge Gelmini le ore di lezione devono essere tutte da 60 minuti, con l’eccezione della quinta e la sesta ora che possono essere decurtate di cinque/dieci minuti nei casi di studenti che abitano ad una certa distanza da casa).

Da poche settimane si è insediata in presidenza, ma già ha fatto intuire cosa succederà nei prossimi mesi.

Costantina Romeo, nuovo D.S. (che non significa Direttore Sportivo come penseranno “le Capre” di Fabiano Colucci, bensì Dirigente Scolastico), è già a lavoro per dare la sua decisa impronta al Liceo di Ponticelli. E lo fà nel segno dell’apertura e del dialogo con i ragazzi, offrendo loro un bagaglio di esperienza umana e di “vero” rapporto con gli studenti costruito nei tanti anni spesi dietro la cattedra.

Uno dei primi atti proposti, in questo senso, è l’aumento di una giornata piena per i viaggi d’istruzione. Proposta approvata in Consiglio, già messa in cassaforte. Operativa.

Un tema molto caro ai ragazzi, quello della “gita di fine anno“, alle prese con l’annuale tira e molla con i docenti che ne fanno spesso uno strumento di trattativa con il buon andamento della classe: “se non fate i bravi, niente viaggio“. Ma la Preside Romeo, che si sappia, su questo è molto decisa e ritiene che i viaggi d’istruzione, coronamento di un percorso disciplinare svolto in maniera completa ed intelligente nel corso dell’anno scolastico, siano un’esperienza di straordinario valore formativo.

Per la precisione i viaggi d’istruzione, sia in Italia che all’estero, passeranno da 5 a 6 giorni (5 pernottamenti contro i soliti 4), permettendo ai ragazzi di godere di un giorno in più di visita. Soprattutto per i viaggi all’estero, infatti, due giorni vengono spesi soltanto per il trasferimento in aereo o treno e questa novità permetterà di visitare con più accuratezza i luoghi scelti dal Consiglio di classe e dagli studenti.

Una mano tesa, quella della Preside Romeo, che si dimostra così aperta al dialogo e sensibile alle esigenze degli studenti: di sicuro un buon inizio, che conforta le aspettative degli studenti del Calamandrei.

Marco Usai

e al Calamandrei come va?

La prima trasferta del Napoli in Europa League, nella città romena di Bucarest, a distanza di diciassette lungi anni è a dir poco rocambolesca.

La compagine partenopea che si presentava come una squadra omogenea compatta e seriamente temibile in trasferta, siccome approfitta ottimamente di ogni ripartenza di cui dispone, si ritrova sotto tre reti a soli quindici minuti del primo tempo.

L’incubo è iniziato da un goffo autogoal di Cribari (che conferma le perplessità espresse dalla piazza in merito al difensore centrale ex Siena) per poi seguire da una punizione da circa venticinque metri dove un impreparato De Sanctis si fa beffare dalla traettoria calciata da Tanase. La pratica si archivia, teoricamente, al 15’ con un goal di Kapetanos ma, nonostante l’ambiente caldo come quello romeno, il Napoli non demorde e forte dell’espulsione di Kapetanos, reo di aver dato un vero e proprio pugno a Santacroce, chiude il primo tempo con un goal di Luigi Vitale che da le speranze per rimettersi in gareggiata nel secondo.

Notando un Napoli non più terrorizzato il mister Walter Mazzarri introduce sia Lavezzi,1st, che Hamsik,13st, in panchina per il famigerato “turn-over”, ottenendo ottimi risultati siccome lo slovacco accorcia le distanze con un super goal da circa diciassette metri e inizia un vero assedio alla porta della Steaua Bucarest conclusasi addirittura al 97’ facendo impazzire i Napoletani, grazie al goal del solito Edison Cavani.

Non sono mancate le polemiche a causa di presunti minuti di recupero addizionali e la stampa romena ha dichiarato il terzo goal un “esecuzione mafiosa”, a dir poco inopportuna poiché gli ambiti, calcistici e criminali, non corrispondono assolutamente. Il Napoli ora occupa la posizione seconda del girone dietro il glorioso Liverpool, sperando che possa continuare ad emozionare i tifosi e aggiudicandosi il passaggio del turno in Europa e ben figurando nel campionato Italiano.

Pasquale Cacciola

   Oggi,26 Settembre 2010,nella villa “De Filippo” di Ponticelli si è svolto il 3°Memorial Nando Cilenti.La cerimonia d’inizio che ha avuto luogo sotto una leggera pioggia,intorno alle nove,è stata arricchita dalla presenza del sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino che ha augurato un caloroso in bocca al lupo a tutti i concorrenti e salutato gli spettatori impegnandosi ad un serio interesse nel migliorare ulteriormente la struttura di Ponticelli.

Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino

   La competizione si è suddivisa in tre categorie diverse:gli studenti,che hanno percorso un giro completo della villa;gli amatori a cui toccavano ben 3 giri ed infine i “top runner”, che si sono cimentati sulla distanza di 10 Km,attraversando,non senza i mugugni dei cittadini,il centro storico di Ponticelli. Nonostante la pioggia iniziale,il tempo nella mattinata si è rischiarata con un bel clima soleggiato e tanta tanta allegria scaturita da questo evento che ha attratto circa 200 spettatori,ed altrettanti partecipanti.
   E’ stata una mattinata dove il sorriso e l’allegria hanno prevalso a dimostrazione,ancora una volta,che lo sport può e deve unire tutti pacificamente:l’immagine simbolo della giornata è quella delle tante famiglie che hanno assistito alla manifestazione con tanti di bambini. Elemento particolarmente gradevole e interessante è stata la puntuale organizzazione per gli atleti che, dopo la stanchevole prova, si sono ristorati ai gazebo allestiti con una ricca colazione a base di cornetti,Sali minerali e succhi di frutta con la possibilità di usufruire anche di un’ area massaggi.
 
 
   Intervistando diverse persone (puoi guardare tutte le interviste qui) è emerso che questa competizione è nota anche a livello regionale e che, molti di essi, nono sono podisti professionisti ma partecipano annualmente soltanto per la trasparenza dell’evento e per il divertimento ormai noto.Abbiamo intervistato il vicepresidente della sesta municipalità, Massimo Cilenti definitosi molto entusiasta ed emozionato per il successo della manifestazione,intotolata a suo padre,ha riscosso per il terzo anno consecutivo. Il consigliere Cilenti ha ribadito la necessità di fare ancora di più per migliorare le condizioni della struttura che comunque ospiterà anche una quarta edizione.

Massimo Cilenti, vice-presidente della sesta Municipalità

   E’ stata un’esperienza particolarmente stimolante e divertente con l’assegnazione di una targa in memoria di Salvatore Laureto,podista della società sportiva amatori vesuvio,purtroppo mancato all’affetto di tutti a causa di un tragico incidente stradale. Proprio Enrico Signorelli,primo tra gli Italiani ad arrivare al traguardo nella massima competizione, l’ha voluto ricordare definendolo un uomo di immenso valore che,nonostante la sua assenza fisica,vive ancora in lui e in tutti gli altri che hanno la passione per le competizioni podistiche.
Un bilancio sicuramente positivo per una manifestazione che non deve rimanere soltanto un impressione di Settembre. Per gli appassionati, un altro entusiasmante evento è programmato per Domenica 3 Ottobre a Bacoli.
Pasquale Cacciola

Di seguito le interviste realizzate da Pasquale Cacciola durante la manifestazione “Ponticelli in corsa – 3° memorial Nando Cilenti”.

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/182461/lucci-i-neomelodici.html

Il rappresentante d’istituto del Calamandrei, Mattia Maione ( in versione balneare ), intervistato nel programma “Le Iene” di Italia Uno, esprime il suo parere sui neomelodici!

DA NON PERDERE!

La redazione

Domenica 26 Settembre sarà una grande mattinata per tutti gli appassionati di corsa,a Ponticelli: intorno alla Villa Comunale “De Filippo” avrà luogo il 3° Memorial Nando Cilenti.

La manifestazione prevede ben tre competizioni, riservate a tre categorie di partecipanti: giovanissimi studenti, amatori e top runner.

I primi percorreranno soltanto un giro della villa (distanza di 1,5 km), mentre i secondi saranno chiamati a percorrere una distanza superiore (4,5 km, pari a tre giri della struttura). I top runners, che per partecipare dovranno presentare dei requisiti previsti da un rigido regolamento, percorreranno una piccola maratonina di 10 km.  Al termine dell’ultima competizione oltre alla consegna della targa in memoria di Salvatore Laureto, tecnico RAI e podista di Ponticelli, morto due anni fà in un incidente stradale, verranno consegnati vari premi che varieranno in base all’ordine di arrivo e alla categoria.

Per i top runner il premio finale sarà in denaro, mentre per i più giovani ci saranno coppe per i primi tre,  una maglia ufficiale della Società Sportiva Calcio Napoli (per il primo assoluto tra i maschi) , e un premio offerto da un negozio d’abbigliamento per le ragazze. Per tutti i partecipanti, poi, medaglie e magliette ricordo. (Leggi regolamento e specifica dei premi qui), le iscrizioni per le categorie non agonistiche potranno essere effettuate sino a domenica mattina.

Nelle scorse edizioni il Memorial Nando Cilenti ha sempre riscosso un buon successo di partecipazione, tanto da essere riproposto per il terzo anno consecutivo a livello di “gara podistica regionale”, anche se è sconsolante che una competizione tanto seguita e altrettanto amata abbia luogo in quella che molti chiamano una cattedrale nel deserto. La villa De Filippo, che nelle idee di chi l’ha progettata doveva essere seconda solo alla villa comunale di Napoli centro, è strutturalmente ben edificata ma poco preservata. Tutt’oggi gli spazi interni sono chiusi o poco praticabili, con erba alta quasi un metro e sporcizia dappertutto. Un vero peccato visto anche che la pista podistica esterna vede ogni giorno centinaia di persone impegnate a tenersi in forma con jogging ed esercizi fisici. Ci auguriamo che, calato il sipario della manifestazione di domenica, si presti più attenzione a questa struttura tanto importante per Ponticelli.

In attesa dello svolgimento della gara, che si spera ancor più bella e competitiva degli anni precedenti, si augura un “in bocca al lupo” a tutti i partecipanti, atleti o semplici amatori.

Pasquale Cacciola

CLASSIFICA

Pos   Squadra G. Pti
1 Cesena 3 7
2 Inter 3 7
3 Chievo 3 6
4 Lazio 3 6
5 Brescia 3 6
6 Cagliari 3 5
7 Napoli 3 5
8 Bari 3 5
9 Juventus 3 4
10 Milan 3 4
11 Sampdoria 3 4
12 Parma 3 4
13 Catania 3 4
14 Genoa 3 4
15 Lecce 3 3
16 Bologna 3 2
17 Roma 3 2
18 Palermo 3 1
19 Fiorentina 3 1
20 Udinese 3 0

La classifica basta a spiegare il perché di questo titolo. Come tra l’altro era già stato dichiarato dall’ex portiere Pagliuca, ora ospite fisso sulle reti di Mediaset Premium Calcio, questo sarà un anno pieno di sorprese. Guardacaso, l’ anno dopo una competizione internazionale, come gli Europei o i Mondiali, dove i grandi campioni rientrano affaticati e dove le   “piccole” emergono. Successe ad esempio nella stagione 1984/85, appunto dopo gli Europei, che vide l’irripetibile trionfo del Verona in campionato.

Questa annata sembrerebbe promettere qualcosa di simile. Saranno anche passate solo tre giornate, ma basti prendere in esempio una delle capoliste: il Cesena.

Gli uomini di Ficcadenti hanno conquistato 7 preziosissimi punti contro Roma, Milan e Lecce. Per una squadra, appunto il Cesena, che nella spesa degli stipendi dei suoi calciatori non arriva neanche ad un totale di 4 milioni, essere a pari punti con l’Inter è già uno strepitoso risultato di organizzazione e competezna societaria.

Ma, oltre che gli ottimi risultati di squadre come Cesena appunto, Chievo, Brescia, Lazio e Bari, dalle prime giornate si evincono anche gli aspetti negativi delle grandi: la Juve dopo il 4-0 rifilato all’Udinese (ultima) deve ancora dimostrare di essersi ripresa dalla crisi; il Milan molto probabilmente non ha ancora trovato gli equilibri giusti, sia tattici ( il tridente  stellare pecca non poco in fase difensiva) che di spogliatoio; la Roma è forse nella situazione peggiore, e i punti non sono le uniche conferme,anche le prestazioni in campo sono state davvero deludenti; infine due squadre che, almeno sulla carta, ambivano ad un posto dal quarto in giù, Fiorentina e Palermo,  ora si ritrovano agli ultimi posti.

Tutto questo deve anche aver influito negativamente sulle scommesse, perchè anche se le quotazioni dei risultati corretti sono state effettivamente alte, nella maggior parte dei casi si punta su squadre sicure, come appunto quelle citate precedentemente. Lo stesso Pronostico di Leo ha fatto cilecca la scorsa settimana.

Forse il nostro calcio si sta davvero evolvendo: niente più piccole, niente più grandi, niente più squadre materasso, solo formazioni di 11 giocatori che una volta scese in campo lottano fino alla fine senza demordere. In parte è anche un risultato del cambiamento di mentalità delle istituzioni calcistiche e di quella arbitrale, che, seppur non completamente, sembra aver perso quella tendenza molto usata in passato di favorire le grandi.

Insomma risultati non certi, quotazioni più alte, ma la certezza che ogni domenica vedrai quello che non ti aspetti. E anche questo è il bello del calcio.

Leandro Mazzarella

Riecco il Napoli

Non tarda troppo il Napoli a ritrovarsi dopo il momento negativo, superato pienamente ieri sera nel fortino della Sampdoria, che non perdeva in casa da ben 20 mesi. Dopo la prestazione negativa contro l’Utrecht, finalmente gli azzurri si destano dal torpore che li ha accompagnati dall’inizio di campionato.

La formazione partenopea gioca un bel calcio per 90 minuiti, domina, non concretizza, va sotto per un rigore discutibile, non ci sta e in 3 minuti fa 2 gol. Questa è la mentalità da grande squadra, che era mancata fino ad ora. Rimanere uniti e crederci fino alla fine, (Napoli-Milan 2-2 docet).

In molti davano il Napoli per morto a Marassi, ma la risposta è arrivata forte e chiara.

LE PAGELLE:

De Sanctis: tanta la grinta, ma poche occasioni per dimostrarla. Intuisce ma non para il rigore di Cassano; quando manda i compagni all’arrembaggio con i suoi rinvii è un mix di foga e precisione. Voto 6+

Grava: come tutta la squadra aveva cominciato molto male, ma a Marassi compie il suo compito alla perfezione: Cassano non riescie a giocare un pallone, ed ogni intervento del casertano è chirurgico. Voto 7,5

Cannavaro: troppo spesso compie ingenuità durante il corso della stagione; l’intervento su Pozzi era perfettamente evitabile. Tuttavia non ha rovinato la serata e in tutti gli altri interventi ci ha messo sostanza e concretezza. Voto 6

Campagnaro: i doriani staranno rimpiangendo la cessione del toro argentino, impeccabile nella fase di ripiegamento, e che quando carica non basta una difesa intera a fermarlo. Un po’ più di precisione e un assist  sarebbe potuto essere suo. Migliora di partita in partita. Voto 7

Gargano: l’energia non gli manca, gioca tantissimi palloni peccando però troppo spesso di imprecisione e presunzione. Ma si rifà pienamente stordendo tutti con 2 calci di punizione da manuale: uno frutta la traversa, l’altro il meraviglioso assist per Hamsik, frutto di uno schema perfetto. Voto 6.5

Pazienza: eccellente la prestazione del tuttofare del Napoli: si improvvisa mediano incontrista, chiudendo ogni volta Guberti e Palombo, ma spesso e volentieri anche regista, e non disdegna di andare  a concretizzare l’azione da lui iniziata. Voto 7

Dossena: è davvero lui il primo acquisto di quest’anno, un esterno così sulla sinistra  mancava da molto: corre, crossa, tira e Curci deve impegnarsi anche sul suo fronte. Voto 7

Maggio: non è ancora al top della forma, l’azione si svolge principlamente a sinistra dove c’è lo straripante Dossena. Qualche segno di progresso: Voto 6

Hamsik: più presente nella trama offensiva, ci prova più di una volta, il che è già un segno di miglioramento. Ma quando meno te lo aspetti ti piazza su uno schema la palla in rete. Voto 6.5

Cavani: sbaglia tanto e sembrava non essere la sua serata. Quando gioca bene segna. Ma quando gioca male fa lo stesso. Su due occasioni da gol, te ne concretizza una. Ecco il bomber. Voto 7

Lavezzi: il segnale di crescita più importante arriva da lui: è dovunque e in qualunue modo porta avanti l’azione. Scatti, cross, passaggi tiri, sbaglia molto ma è dinamite pura là davanti. Considerando anche che aveva avuto problemi fisici dopo la partita con la nazionale. E’ lui il vero trascinatore, suo è anche l’assist per Cavani. IL MIGLIORE: VOTO 8

Sosa: senza voto

All Mazzarri: partita impostata in maniera perfetta , imprigiona il centrocampo doriano nella gabbia di centrocampo, stupefacente quanto inaspettato il gol su schema, forse dovrebbe dare un po’ più di spazio a partita in corso ai panchinari per dare riposo ai titolari, ma alla fine ha avuto ragione lui su tutto. Voto 7,5

Gli Highlightes

Leandro Mazzarella


Dal 15 settembre, in Campania, la scuola ricomincia e gli studenti inizieranno a prendere contatto con la scuola riformata dal Ministro Gelmini.

L’estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande lo sai che non mi va”- così cantavano i “Righeira” nel 1985. A questo punto la domanda sorge spontanea :“che giorno comincia la scuola?”
Tutti gli studenti d’Italia, chi prima chi dopo, sono prossimi al rientro a scuola. In Campania le scuole saranno riaperte dal 15 settembre, giorno in cui anche il liceo “P.Calamandrei” di Ponticelli ripartirà a pieno regime (le lezioni inizieranno, anche ella sezione staccata di Volla, alle 8.00 e termineranno alle 12.00, si consiglia di presentarsi ai cancelli almeno dieci minuti prima per evitare il caos che inevitabilmente si genererà al ritrovarsi di amici e conoscenti,  matricole alla ricerca della nuova classe ecc..)

Quali sono i pensieri degli studenti che si apprestano a riaprire i testi scolastici?

I veterani, ovvero i ragazzi del 3°,4° e 5° superiore, sono più o meno preparati all’anno che inizia; sono carichi di esperienza accumulata negli anni precedenti e ormai conoscono bene le dinamiche delle loro scuole, sanno cos’accadrà. Per questo il loro sentimenti sono divisi in due: in parte sono allegri ed emozionati perché a breve rivedranno amici e persone care che durante l‘estate non hanno avuto modo di vedere, d’altra parte sanno che li aspetta un nuovo anno di impegni, di studio, di compiti e soprattutto di voti e interrogazioni.
Le matricole, invece, sono in fermentazione; sono pieni di emozioni pur non sapendo a cosa vanno in contro, sono felici perché ora si sentono davvero più grandi, sono spaventati, come tutti quando si affronta qualcosa di nuovo, ma sono soprattutto curiosi di conoscere le tanto chiacchierate scuole superiori, di capire il mondo degli adolescenti, di vivere la nuova scuola in cui stanno per sbarcare.
Tutti comunque non sono completamente consci di quello che gli prospetta quest’anno la scuola superiore italiana , soprattutto quest’ anno: l’anno della riforma. Infatti dall’anno scolastico 2010/2011 andrà in vigore la riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, coinvolgendo le classi prime e seconde, per entrare conseguentemente a regime su tutte le classi nel 2013.


L’estate scorsa, la riforma della scuola secondaria, soffocata da una serie d’eventi più o meno seri, è passata praticamente sotto silenzio e quest’anno sarà attuata. Infatti da settembre i licei saranno sei. Accanto ai quattro già esistenti (classico, scientifico, linguistico,artistico) ne nasceranno due nuovi: scienze umane e musicale-coreutico. Molte , però, le innovazioni anche nei quattro licei già esistenti, soprattutto riguardo al monte ore settimanale (27 per i bienni, e da 30 a 35 per i trienni), all’autonomia scolastica (possibilità per gli istituti di variare ore di lezione e relative discipline), al rapporto tra scuola, università e mondo del lavoro, e all’articolazione del collegio docenti.
Il fine della riforma dovrebbe essere il miglioramento, in termini qualitativi, dell’offerta formativa ma tutto sembra essere ispirato alla necessità di destinare meno soldi al sistema scolastico pubblico, diminuendo le ore di lezione e riducendo dunque cattedre, docenti e insegnamenti.
Tuttavia è questa la scuola che aspetta gli studenti da quest’anno; i primi feedback si avranno probabilmente a partire da ottobre, quando tutti gli studenti avranno testato “la nuova scuola“, solo allora sapremo la verità riguardo alla reale utilità della riforma Gelmini.
Per ora tutti gli studenti si godono gli ultimissimi giorni di vacanza, poi dal 15 si inizia a fare sul serio. In bocca al lupo ragazzi!

Marco Balzano

Nuova preside, nuova fiduciaria e speriamo anche tante novità

 

A seguito del pensionamento del  caro Prof. Giuseppe Improta,  è stata nominata la nuova Fiduciaria della sezione staccata di Volla delLiceo “Calamandrei”, la Prof.ssa ElviraPicciola.

Già dall’anno scorso la prof.ssa Picciola fa parte dell’organico docente ed è stata chiamata, anche per la sua precedente esperienza di vice-preside in un altro istituto, ad assumere il ruolo di Fiduciaria (figura che fa le veci del Preside in caso di presenza di una o più sezioni staccate dello stesso istituti, ndr).

Noi studenti di Volla speriamo in un ancora maggior supporto alle nostre attività da parte sua e da parte della nuova Preside Costantina Romeo. Soprattutto non vogliamo assolutamente che quello di Volla venga considerato un Lliceo di serie B”: per questo chiediamo di poter godere di tutti i benefici di una struttura attrezzata, funzionante e ricca di laboratori come è quella della “centrale”.
In particolare è forte l’esigenza di poter realizzare, il prima possibile, un laboratorio di fisica, chimica, informatica ecc… dato che a scuola c’è UN SOLO computer che serve anche alla parte amministrativa, ai docenti. Un po’ pochino.
Con l’inizio di questo nuovo anno scolastico gli alunni della sezione staccata aumenteranno, dato che si formeranno altre due classi prime: di conseguenza, al crescere dei numero dei ragazzi, ci sarà un incremento di richieste in questo senso e siamo fiduciosi che tali rivendicazioni non rimarranno inascoltate e che qualcosa sicuramente cambierà.
Noi siamo molto fiduciosi per questa nuova avventura e riponiamo tutta la nostra fiducia nella mani della Prof.ssa Picciola…e come direbbe il Prof. Improta in questi casi: AD MAIORA, Calamandrei!!!

Myriam Spisto

Costantina Romeo prenderà il posto del preside Sebastiano Pesce, chiamato ad un incarico importante nell’Ufficio Scolastico Regionale.

  

La Professoressa Costantina Romeo

Aria di cambiamento al Calamandrei: la sorpresa per gli studenti, che rientreranno in classe il giorno 15 settembre (salvo imprevisti), si chiama Costantina Romeo e sarà il nuovo Dirigente Scolastico dell’Istituto di Ponticelli.

Conosciamola meglio: la nostra nuova Preside viene dal Liceo “Virgilio” di Meta di Sorrento, dove ha ricoperto il ruolo di vice-preside. Il suo curriculum vitae et studiorum ci dice che è un’appassionata e studiosa di papiri: si è, infatti, laureata in Papirologia ercolanense alla Federico II (con il massimo dei voti), successivamente ha conseguito un Dottorato di ricerca in filologia classica alla stessa Università. È anche stata allieva e collaboratrice dell’ illustre filologo classico, grecista e papirologo italiano, Marcello Gigante.

    I suoi interessi di studio spaziano dalle materie classiche (Latino e Greco) alla Filosofia: la prof.ssa Romeo è considerata una delle maggiori esperte in campo internazionale sul filosofo epicureo Filodemo.  E’ infatti membro del Consiglio direttivo del PHILODEMUS PROJECT presso le Università della CaliforniaLos Angeles. Collabora inoltre con le Università Ann Arbor (Michigan), con la Sorbona (Parigi), Colonia (Germania), Londra (GranBretagna).

    Nel suo percorso di docente anche una cattedra all’Università della Calabria e numerose pubblicazioni sulle maggiori riviste di settore.

   Curiosità: oltre ad un vivo interesse per l’Information Technology, la Preside Romeo conosce bene l’inglese e il francese.

   Siamo tutti impazienti di vederla all’opera e di testare il suo metodo di lavoro, nonché il suo modo di trattare con gli studenti: dopo l’esperienza del Prof. Sebastiano Pesce, che rimane comunque il titolare dell’Istituto (è stato chiamato a coordinare l’Ufficio Ordinamenti, Formazione e Valutazione del Ufficio Scolastico Regionale della Campania), ci aspettiamo grandi cose anche dalla Prof.ssa Romeo, alla quale va il nostro in bocca al lupo come studenti e come redazione del giornale “SIMMonline”.

Maria Grazia Giulia Corvo

Giudizi e opinioni sul calciomercato 2010

ACQUISTI

Nome Edinson Roberto Gómez Cavani
Nato 14 febbraio 1987 Salto
Paese Uruguay
Passaporto Italia
Altezza 184 cm
Peso 71 kg


Il Napoli lo rileva dal palermo con il prestito con diritto di riscatto,per una cifra complessiva di 17 MLN,per lui contratto di 5 anni a 1.350.000 € a stagione.

Il colpo dell’anno è lui, “El Matador” Cavani,reduce da un ottimo mondiale e da molti considerato uno degli attaccanti più forti in serie A. Migliora non poco l’attacco partenopeo, offrendo una quantità enorme di soluzioni, senza mai rinunicare alla copertura.

image

Nome Cristiano Lucarelli
Nato 4 ottobre 1975, Livorno
Paese Italia
Passaporto Italiano
Altezza 188 cm
Peso 83 kg

Il Napoli lo rileva dal Parma con la formula del prestito gratuito per un anno con diritto di riscatto in proprio favore.

Fortemente voluto da Mazzarri, è l’uomo degli ultimi 1o minuti, che mette a disposizione esperienza, fisico, centimetri e fiuto del gol.

Nome José Ernesto Sosa
Nato 19 giugno 1985 Carcarañá
Paese Argentina
Altezza 179 cm
Peso 71 kg
Il Napoli lo preleva a titolo definitivo dal Bayern Monaco per una cifra complessiva di 2 MLN,contratto di 4 anni.

Lavezzi lo paragona a Pastore, definendolo uno dei migliori tra i giovani talenti argentini in circolazione. Adatto a fare il vice Hamsik ma anche il vice Lavezzi.

Nome Hassan Yebda
Nato 14 maggio 1984 Saint-Maurice
Paese Francia
Nazionalità Algeria
Altezza 187 cm
Peso 77 kg

Arriva a Napoli dal Benfica,con il prestito con diritto di riscatto fissato per 4,5  milioni.

E’ lui il rinforzo a centrocampo. Viene dal prestito al Portsmouth, retrocesso, e si spera possa riatagliarsi il posto da titolare accanto a Gargano. Da valutare durante il campionato.

Nome Nicolao Manuel Dumitru
Nato 12 ottobre 1991 Nacka
Paese Svezia

L ‘attaccante  arriva dall’Empoli in prestito con diritto di riscatto fissato a 1.500.000 euro.

Giovane talento che si ispira ad Henry e a Mario Balotelli. Può far bene, il Napoli deve credere in lui.

Nome Emílson Sánchez Cribari
Nato 6 marzo 1980 Cambará
Paese Brasile
Passaporto Italia
Altezza 187 cm
Peso 79 kg


Arriva a napoli a titolo definitivo a 500.000 euro.Contratto annuale con opzione sul rinnovo per un altro anno.

Ecco cosa succede quando ci si riduce al 31 Agosto. Arriva per una cifra irrisoria un trentenne, reduce da due pessimi campionati che dovrà sostituire Leandro Rinaudo. Tutto da valutare.

CESSIONI:

Matteo Contini (D) (Real Saragozza)
German Denis (A) (Udinese)
Mariano Bogliacino (C) (Chievo)
Jesus Datolo (C) (Espanyol )
Emanuele Calaiò (A) (Siena)
Lorenzo Insigne (A) (Foggia)
Marcelo Zalayeta (A) (svincolato )
Nicolás Amodio (C) (Portogruaro)
Nicolas Navarro (P) (svincolato )
Erwin Hoffer (A) (Kaiserslautern)
Luca Giannone (C) (Matera )
Luca Cigarini (C) (Siviglia )
Umberto Varriale (A) (Avellino)
Francesco Bruno (D) (Atletico Roma )
Massimo Ignazio Conte (A) (Isola Liri)
Sabato Mauro Romano (D) (Isola Liri)
Crescenzo Liccardo (C) (Paganese)
Enzo Pascale (P) (svincolato )
Massimo Conte (A) (Isola Liri)
Mario D’Urso (D) (Fondi )
Fabio Quagliarella (A) (Juventus)

Spiccano le cessioni di Cigarini, sul quale si era investito molto con il progetti di Marino, l’anno scorso, e quella di Fabio Quagliarella, mistero d’Agosto che ha avvelenato non poco gli animi dei tifosi.
Voto 6.

Sufficente, ma niente di più. Il Napoli prende Cavani ma cede Quagliarella . Parte Rinaudo, arriva Cribari, operazione che, obiettivamente, indebolisce il reparto difensivo partenopeo. Nessun grande acquisto a centrocampo, solo qualche alternativa in più in attacco per le tre competizioni. In realtà De Laurentis quest’anno ha mirato decisamente a sanare il bilancio. Nonostante i 57 milioni dei diritti TV. Nonostante Quagliarella. Nonostante le tre competizioni. Sta a Mazzarri ora prendere in mano la situazione e cercare di ottenere il massimo da quanto ricevuto.

Leandro Mazzarella

L’estate è arrivata, ed un modo per passare serenamente un po’ di tempo sulla spiaggia, è quello di rilassarsi e godersi un buon libro.

Per questo il sottoscritto è andato a caccia di qualche titolo recente che possa essere di gradimento per tutti, e mi sono imbattuto nel libro “Sangue Solo” , di Francesco Romano.

La cosa che mi ha stupito di più è che, nonostante fosse il suo primo libro, l’autore ha mostrato un’eleganza ed un talento sopraffini, che lo hanno aiutato a rendere la sua prima creazione davvero meritevole di attenzione.

Ho avuto la fortuna di poterlo intervistare, dopo aver letto il libro; ciò che ne è scaturito lo riporto quì di seguito:

Come mai ha scelto la Svezia come luogo in cui sviluppare la vicenda? E’ per la magnificenza nordica dei suoi paesaggi? O per qualche vicenda storica che poteva essere collegata alla trama?

La scelta della Svezia non è casuale, ma ben calibrata. Ci tengo a dire che i posti che ho descritto nel libro li ho visitati veramente: l’architettura gotica, quei profumi e quei colori ben si sposavano col mistero, del resto la Svezia è patria di giallisti di successo, uno su tutti Stieg Larsson.

I luoghi da lei citati (Nightwalkers, Soderhamn ecc) sono inventati?

Il Nightwalkers è frutto della mia fantasia, pur partendo da una retrospettiva reale: sono stato davvero molti locali simili. Soderhamn è una località reale del nord della Svezia, quindi lì ho inventato poco, anche le strade che cito esistono davvero.

Lei si sente un po’ Alex Meyer? Se si, la sua metà umana o quella vampiresca?

Tutte e due. Alex Meyer è la proiezione del mio ego recondito. C’è tanto di me nel suo personaggio anche nella sua parte vampiresca, in fondo il vampiro di Sangue Solo è più umano di quanto si possa credere. Alex è la metafora del “relitto” sociale, il profilo tipico dell’uomo metropolitano imbrigliato nella morsa del tempo che scorre veloce e per questo svuotato della sua umanità.

Il libro è dedicato a due persone; nella trama sono presenti due personaggi che potrebbero corrispondere ad essi: Zio Johan e Laura Ohlin; il primo ha un rapporto di profondo affetto e rispetto con il protagonista; la seconda sembrerebbe rispecchiare i canoni di bellezza sia interiore che esteriore. C’ è qualche nesso con la realtà?

Ho scritto Sangue Solo su spinta della mia fidanzata, “impersonificata” nel libro appunto da  Laura Ohlin: le sensazioni descritte nel romanzo sono quelle che ho provato davvero quando ho incontrato Laura nella mia vita. E’ stata la prima a credere in me e nella mia scrittura. Sangue Solo  è un omaggio anche ad una persona scomparsa che ha lasciato un grande vuoto dentro me, appunto mio zio Giovanni.

Riassumendo, cos’è che vuol trasmettere con il suo libro? E cosa si prova scriverne uno?

Quando uno scrittore scrive una storia dà un po’ di se a chi legge; la differenza tra uno scrittore bravo ed un grande scrittore, a mio parere, la fa la capacità di rendere quello che scrivi condiviso e condivisibile dagli altri. Il mio obiettivo è quello di far sì che le persone si identifichino nei personaggi della storia e vivano con essi emozioni, sensazioni e stati d’animo. In questo senso Sangue Solo è un vero e proprio inno alla vita, tanto che molti lettori mi hanno scritto che dopo aver letto il romanzo la loro prospettiva di vita è cambiata in positivo e questa è la cosa che più mi rende felice. L’ebbrezza che ti dà il fatto di sapere che un’altra persona lontana chilometri da te legga i tuoi pensieri e li condivida è la vera essenza della scrittura.

Ha tratto ispirazione da qualcosa o qualcuno in particolare, o le è venuto tutto di getto?

Le ispirazioni sono state tante e di varie forme. Gli affetti, i viaggi, i rapporti umani, le mie passioni, ogni cosa ha contribuito alla nascita di Sangue Solo. In concomitanza con i miei 30 anni, per me come per tutti, un’età particolare, mi sono ritrovato a domandarmi tanti perché, così una mattina mi sono svegliato ed ho cominciato a scrivere.

Sig. Francesco, lei crede nei vampiri?

Certo che ci credo…. (risata saccente).

Per la recensione e informazioni sull’acquisto online, cliccate

http://www.lineadaria.it/

Inoltre ecco il video dell’intervista all’autore a opera del TG5

Leandro Mazzarella

COSA RIMANE DI NOI

Amarcord del Calamandrei che fù…una classe si racconta ai maturandi di oggi

 Classe 1979-80. Che annata ragazzi! Cosa eravamo…cosa siamo diventati, ognuno con la sua storia, le sue scelte, “ognuno in fondo perso dentro i sogni suoi” …

 Io sono Antonella Zaccaro e vi accompagnerò in questo breve viaggio tra le vite di un gruppo di compagni di classe che nel caldo giugno del 1998 sono diventati “maturi”.

 Innanzitutto mi presento: attualmente sono una docente bilingue della sede British Institutes di Seregno (MI). Ma, dopo un anno lontana dal sole di Napoli, ho dovuto ammettere a me stessa che non posso vivere lontana dalla nostra materia prima: il mare! Ho, così, dopo dure decisioni, intrapreso l’ardua strada del “ritorno in patria”.

Lo scorso anno ho, invece, lavorato in qualità di insegnante di lingua inglese presso l’IPIA “Sannino” di Ponticelli. Io, reduce da un’esperienza da traduttrice presso il Parlamento europeo a Lussemburgo, mi sono ritrovata nel degrado di Ponticelli, un quartiere che ben conosco, scenario della mia adolescenza, così come della vostra.

Così ho deciso di mettermi in gioco, considerando ogni singolo giorno di duro lavoro e “lotta”, una sfida contro chi asserisce l’impossibilità di un recupero per i giovani disagiati dei nostri quartieri, contro chi non crede nell’istituzione scolastica, contro chi vorrebbe che il Vesuvio coprisse con le sue ceneri buona parte della nostra città.

 Cosa rimane della V C del 1998?

Tante le strade intraprese, la maggior parte di noi non è più qui a Napoli, ma chi all’estero, chi al Nord, seguendo il richiamo di un lavoro sicuro, più remunerativo, di una “vita migliore” nonostante gli innumerevoli sacrifici … e ne parlo per esperienza personale!

 Margherita Alaio ha scelto di radicarsi a Napoli, lavora presso un’agenzia interinale con contratto a tempo indeterminato. Alessandro Olivieri (che non si è diplomato con noi per “incidenti di percorso”, ma sarà sempre parte anche della nostra V C) oserei definirlo il più radicato di noi; ha aperto una piccola attività commerciale, una tabaccheria nel cuore del quartiere. Antonio Liardo lavora in banca, dopo una laurea in Economia Aziendale; Pietro Vinetti è neo-laureato in Ingegneria Aerospaziale e attualmente è candidtao alle provinciali del Comune di Napoli; Paola Ascione è una brava commessa di Gucci; Alessandra Riccardi è un’attenta vigilessa del Comune di Napoli, Ilenia Vicedomini, con una laurea in Sociologia è impegnata in progetti di intercultura; Lina Incarnato, laureata in Scienze Politiche è le prima tra di noi ad aver compiuto un passo importante: il matrimonio. Cinzia Ciano credo abbia coronato la sua passione, diventando una maestra; Veronica Mazzocca è un creativo architetto, in cerca di nuove opportunità lavorative. Le ex-gemelline Esposito, Valeria e Daniela, sono rispettivamente una psicologa e una laureanda in Architettura. Di Priscilla Argento ignoro il mestiere, ma mi è giunta voce che si sia sposata, mentre credo di poter asserire con certezza che Raffaele Montella sarà giunto finalmente a sedere sul “trono” del suo “impero”… Montella Mobili. Andrea Parisi è, infine, un promettente attore/commercialista.

  Il resto è fuori….non di testa….o chissà!

 Partiamo con i milanesi: Sonia Tortora, anch’ella insegnante, ma di biologia, Mario Palladino, ingegnere gestionale presso la PwC, Angelo Carta, direttore di filiale Oviesse (adesso ahimè trasferito nel padovano), Mario Pierro, ingegnere elettronico, impegnato nella progettazione di satelliti e, dulcis in fundo, il poliziotto Salvatore Silvestri.

 Seguono i bolognesi: le due infermiere Francesca Verdoliva e Stefania Varriale. Bruno Verde è un neo-bolognese, in seguito ad un lungo soggiorno irlandese, e si vocifera che segua un master in cinematografia.

 A Roma vive a lavora, invece, l’ingegnere chimico Daniela Tammaro.

 Passiamo adesso agli esterofili:

Peppe Petix, ingegnere meccanico, è attualmente negli States, progettando boing di ultima generazione. Felice Cusano è in Germania in procinto di terminare un Dottorato in Astrofisica, mentre Gianpiero Ferraro è in Inghilterra, a Lincoln; ha trasformato la sua passione in lavoro, dopo una laurea in Lingue con me, è diventato un localized Tester di videogiochi.

 Delle due “meteore” del 5° anno … Renato Cortese e Marina Zaccaria … si è persa qualunque traccia.

 Che dire, ognuno di noi ha intrapreso una sua strada, ha compiuto delle scelte, positive, negative … la vita è fatta di questo … bisogna scegliere e, come celebra un film leitmotiv della mia infanzia, l’unica cosa da dire è “Io speriamo che me la cavo!”.

 Dimenticavo la cosa più importante: ringrazio a nome di tutta la classe il nostro corpo docente; quando dico che sono stati “maestri di vita”, non è per adularli, anche poiché, dal momento che ormai sono una loro collega, non avrebbe alcun senso. In ordine casuale ecco i nomi dei prof. che ci hanno accompagnato lungo gli anni del liceo:

Giuseppe Improta (Italiano-Latino), Mara Fortuna (Lingua e Letteratura inglese), Flora Girosi (Storia e Filosofia), Antonella Ardolino (Geografia Astronomica), Lucio Martiniello (matematica e Fisica), Montuori (Storia dell’arte), Domenica Tuttoilmondo (ed. fisica) e Segreti (Religione).

 Eccoci giunti al termine della nostra breve cronistoria. Auguro a tutti voi, mie care giovani leve del Calamandrei, tanta fortuna; spero riusciate a realizzare le vostre ambizioni e vi saluto consegnandovi un motto che attanaglia la mia vita da un po’:

 “Happiness is real only when shared!”

 Arrivederci ragazzi, siate forti e temerari.

 Volla, 2 giugno 2009

 

Antonella Zaccaro

Lavoro o università?

Ecco la fatidica domanda che si pongono i giovani alla fine del liceo

Nella società di oggi è molto difficile trovare un lavoro senza aver almeno una mini-laurea. Noi siamo solo delle studentesse del secondo anno del liceo scientifico e forse siamo le meno adatte a darvi dei consigli ma noi  alla nostra età siamo sicure di voler andare all’università … a volte è meglio fare qualche sacrificio nella vita!

Attualmente la società in cui viviamo, che non offre possibilità di lavoro ai neo-laureati, come può offrirne ai neo-diplomati?  Le uniche alternative che possono intraprendere quei ragazzi che non vogliono studiare è andare a lavorare in un call center , accedere  a scuole militari o accettare  piccoli stage sottopagati e sfruttati  che offrono alcune grandi aziende .

Ormai nemmeno più una laurea basta e molte persone, anche a quarant’anni ,si iscrivono di nuovo all’università in cerca di lavoro perché ancora precari.

E mi raccomando non prendetevi nessuna  “PAUSA” perché sarà impossibile riprendere il ritmo, il tempo vola e vi ritroverete dopo vent’anni a piangervi addosso perché avete perso l’occasione più grande della vostra vita.

L’ultima cosa che vi vogliamo dire è scegliete una facoltà che vi piace e quindi il lavoro che volete fare altrimenti vivrete una vita da infelici.

Vi consiglio di leggere l’esperienza di questa donna:   http://it.answers.yahoo.com/question/index

Myriam Spisto & Rossella Di

30 aprile 2010.Finalmente si respira aria di pace. Le strade e le piazze della città di San Giorgio a Cremano si sono colorate di tantissime bandiere arcobaleno. La marcia della pace organizzata dalla giunta comunale,è stata un’iniziativa che ha unito tanti cittadini, le istituzioni ( presenti il vicesindaco Giorgio Zinno , l’organizzatore l’assessore alle politiche giovanili Renato Carcatella , l’onorevole Andrea Sarubbi , l’assessore alla scuola all’infanzia e al gioco Luigi Bellocchio, e la consigliera Angela Viola) i bambini delle scuole della città, i ragazzi dell’informagiovani, il comitato cittadino, i ragazzi del forum dei giovani di Ercolano. E poi i movimenti religiosi, gli scout… Tante anime diverse che hanno condiviso insieme i principi della non violenza, della fratellanza, e dell’uguaglianza.

Un’unica voce all’unisono ha accompagnato il cammino :”Pace, Pace, Pace la Guerra non ci piace!” è con questo spirito di condivisione che i ragazzi della scuola media statale Guido Dorso hanno allietato la marcia suonando per tutti l’inno nazionale italiano e conducendo il cammino verso il termine a villa Vannucchi . Musica, colori, disegni e il volo dei palloncini … Quasi surrealmente a San Giorgio a Cremano si è davvero respirato un’aria diversa… Finalmente aria di Pace!

Annarita Spigno

Sabato 1 Maggio

Milan 1 – 0 Fiorentina


Parma 1 – 2 Roma

Domenica 2 Maggio

Lazio 0 – 2 Inter

Catania 1 – 1 Juventus


Sampdoria 2 – 0 Livorno

Cagliari 2 – 2 Udinese

Chievo 1 – 2 Napoli


Bari 3 – 0 Genoa

Siena 1 – 2 Palermo

Atalanta 1 – 1 Bologna

Leandro Mazzarella

dibattito e proiezione di un film sulla Resistenza presso la “Casa delle associazioni”

Inizio quest’ articolo citando una frase famosa e che ritengo commovente di Piero Calamandrei : « Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i Partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione ».

La nostra città ha voluto ricordare tutto ciò organizzando alla “ casa delle associazioni” un dibattito Domenica 25 aprile 2010, alle ore 18.00, su “Il valore della Resistenza” insieme al partigiano Gennaro Di Paola. Dopo il dibattito è seguita la proiezione del film “Il partigiano Johnny” di Guido Chiesa. L’evento è stato organizzato dal comitato promotore della “Casa delle associazioni” insieme all’ANPI – Associazione partigiani d’Italia, al circolo cinematografico ARCI_Volla, all’Associazione e alla Rivista politico-culturale “Laboratorio democratico”, al circolo territoriale dei Giovani Democratici di Volla “Giancarlo Siani”.

E’ bello che anche una cittadina piccola come la nostra inizi ad attivarsi su determinate tematiche ed a ricordare tutti i sacrifici che anni a dietro hanno fatto gli italiani che ci credevano, sacrifici che noi oggi dimentichiamo e soprattutto ignoriamo. Fa bene ogni tanto rammentare ad ognuno di noi ed un giorno ai nostri figli, quanto il popolo italiano abbia lottato per ottenere, anche a costo della vita, i propri diritti.

 

Riportiamo la dichiarazione resa al nostro blog da Agostino Navarro, promotore ed organizzatore dell’evento, nonchè presidente della “Casa delle Associazioni”:

Dichiarazione del presidente della “Casa delle associazioni” Agostino Navarro ed organizzatore dell’evento.

Dei valori e del significato attuale del 25 aprile se ne è discusso a Volla all’interno del centro di aggregazione giovanile “Casa delle associazioni” insieme a due persone che hanno partecipato alla Resistenza, il partigiano Gennaro Di Paola e la “staffetta” partigiana Alberto De Luzio. Per Agostino Navarro, presidente della Casa delle associazioni: “ogni 25 aprile l’Italia celebra la liberazione dall’oppressione nazi-fascista e la riaffermazione di valori, ideali e diritti che venti anni di dittatura avevano cercato di soffocare. Migliaia di italiani, uomini e donne, provenienti da culture diverse scrissero una pagina importante e decisiva della storia del nostro Paese. Se l’Italia oggi è nel novero dei paesi moderni e democratici è grazie soprattutto al coraggio e al sacrificio di quanti combatterono, in quei giorni terribili, accanto agli alleati, per chiudere una delle pagine più nere della storia italiana.”

Dal dibattito è emerso che: “Celebrare oggi la Resistenza  – dice Agostino Navarro – e difenderne la valenza significa celebrare la Costituzione e riaffermare la validità dei principi che essa contiene e che sono un patrimonio prezioso comune a tutte le forze democratiche del nostro Paese. Perciò va respinto con forza ogni tentativo di sminuire e svalutare ciò che la Resistenza ha rappresentato. Denigrare la Resistenza, come da qualche tempo qualcuno cerca maldestramente di fare, significa indebolire la nostra Costituzione e con essa le regole e i principi che sono alla base della convivenza civile e democratica del nostro Paese”.

Myriam Spisto

Segnaliamo l’iniziativa del Liceo Calamandrei – sezione staccata di Volla, realizzata nell’ambito di un progetto sul Forum delle Culture che si terrà a Napoli nel 2013.

http://promotoridipace.wordpress.com/poesie/

Il progetto è stato coordinato dalla Professoressa Brunella De Porcellinis, insieme con il Professor Giuseppe Improta e la professoressa Elvira Picciola. Un piccolo contributo alla realizzazione del blog è venuto anche da parte del Dott. Marco Usai.

Ma la parte più importante l’hanno fatta i ragazzi con le loro poesie, i loro articoli, le loro canzoni e la loro passione su una tematica importante quale quella della PACE.

La redazione di SIMMonline

Carfagna dove vai?

Nonostante i 55 mila voti ottenuti alle scorse elezioni, il candidato al consiglio della regione Campania, Mara Carfagna, cede il suo posto.

21 aprile: E’ successo quello che qualcuno aveva previsto e che molti non volevano credere, l’ex show-girl e attuale ministra Mara Carfagna lascia il suo posto come capolista del Pdl nel consiglio regionale della Campania. “Escludo il mio impegno alla Regione e come candidato sindaco per le prossime elezioni comunali di Napoli”, queste le parole della prima eletta per numero di voti nella lista del Pdl, non solo nella circoscrizione di Napoli, ma in tutta la regione e in Italia.

La reazione degli elettori è stata subitanea: c’è stato chi ha pronunciato la fatidica frase “l’avevo detto io”, chi invece con aria sorpresa e delusa ha affermato che non si sarebbe mai aspettato questo esito. D’altronde non è la prima volta che accade una simile situazione, spesso, infatti, i partiti inseriscono un candidato “forte” nelle proprie liste, nonostante siano consci del fatto che quel personaggio abbia incarichi di maggior rilievo, che non gli permetterebbero di accettare altre cariche. E’ solo una delle molteplici strategie politiche atte a favorire gli interessi del proprio partito.

Probabilmente tutto ciò è solo un sintomo della malattia che da anni, ormai, affligge la politica italiana, nient’altro che l’espressione di un sistema elettorale non trasparente e sempre più corrotto.
A questo punto la domanda sorge spontanea:”Dove sono finiti i cinquantacinquemila voti degli elettori campani? Sono stati “buttati”o sono stati “comprati” o peggio si sono “trasformati”?”.
E’ auspicabile che questa questione non venga sepolta facilmente dalle parti interessate: ormai il polverone è stato alzato, i cittadini hanno diritto alla chiarezza. Certamente alla fine vincerà chi riuscirà meglio a “girare la frittata”. Ciò che fa riflettere, però, è il presumibile motivo che ha spinto così tanti elettori a votare una persona che, com’era palese, non avrebbe accettato l’eventuale incarico.

E’ realmente possibile che su cinquantacinquemila e passa persone nessuno si sia accorto del tranello a cui si andava in contro? Forse la sagacia e il carisma della Carfagna hanno prevalso sul buon senso e sulla ragione? Forse si vota in base a criteri quantomeno discutibili (bellezza fisica) invece che premiare il merito, la competenza e investire sul futuro? Specchietti per le allodole, che si nutrono dell’ignoranza e del disinteresse pressoché totale per la politica.

I cittadini, infatti, saranno rappresentati nel consiglio regionale della Campania né da colei che hanno votato, ma da qualcuno che altri hanno votato: salirà sullo scranno dell’isola F13 il primo dei non eletti del PDL, graziato dalla fuga del ministro del governo Berlusconi. Ancora una volta è la credibilità della politica che ne esce sconfitta. E’ questa la cruda realtà dei fatti.

Marco Balzano

“Se le api scomparissero, all’uomo resterebbero 4 anni di vita”. Certo, una frase che ha dell’apocalittico, ma che tutto sommato, ha delle solidi basi scientifiche. Tale affermazione fu enunciata dal celeberrimo scienziato Albert Einstein; e non è difficile immaginare il perché: si calcola infatti  che un terzo dei raccolti sia direttamente legato all’azione impollinatrice delle api;  non è in ballo soltanto la produzione del miele: ogni alveare garantisce l’impollinazione su quasi 3.000 ettari.

Oltre a moltissime specie vegetali spontanee, un gran numero di colture dipende largamente o esclusivamente dalle api per l’impollinazione: albicocco, mandorlo, ciliegio, fragola, pesco, pero, prugna, zucchina, melone, anguria, kiwi, girasole, colza; significa che, senza le api, tutti questi raccolti sarebbero scarsi o nulli.

Ma qual è il motivo per cui le api stanno scomparendo? Partendo dal fatto che è stata stimata la scomparsa del 40% delle api del nord Europa, gli scienziati hanno avanzato diverse ipotesi:

 – la più accreditata, quella relativa all’inquinamento: difatti queste creature sono molto sensibili sia ai cambiamenti del loro territorio sia a sostanze a loro nocive, come i pesanti pesticidi utilizzati sulle piante, ai quali anche i contadini attribuiscono tutta la colpa;

-quella relativa ai cellulari, ai telefoni satellitari ed ogni altro oggetto di questo genere, i quali sembrerebbero interferire col loro sistema nervoso, confondendole, e facendole perdere la strada di ritorno all’alveare, condannandole così alla morte in un paio di giorni;

-per varroa, ovvero per gli attacchi di un acaro parassita, che sì potrebbe esistere da sempre, ma che comunque inizierebbe a far danno solo da alcuni anni.

 

Notizie allarmanti a proposito di morìe di api vengono un po’ da tutto il mondo. Negli Stati Uniti il fenomeno è particolarmente evidente e ha caratteristiche molto peculiari, al momento inspiegabili. Per definirlo, gli studiosi hanno coniato addirittura un nuovo nome: “CCD” (“Colony collapse disorder”).

 

Comunque sia, il fatto che queste straordinarie creature sono alla base del ciclo di vita dei vegetali, dovrebbe essere una ragione sufficente affinché l’uomo le rispetti.

Le api sono gli esseri più laboriosi, il tipico esempio di chi “non sa starsene con le mani, pardon, le zampette in mano”
Leandro Mazzarella

In concomitanza con la marcia Perugia – Assisi, il Comune vesuviano organizza una significativa kermesse
 

La marcia per la pace Perugia – Assisi è una manifestazione del movimento pacifista italiano. Porta con se i valori della non violenza e della fratellanza tra i popoli, ha come obiettivo contrastare il verificarsi di guerre e la riduzione della violenza tra esseri umani.

La giunta comunale della città di San Giorgio a Cremano ha approvato l’adesione a questa marcia promossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Enti Locali Pace e Diritti Umani. Per questo motivo l’assessorato alle politiche giovanili con delega alla pace e ai diritti umani, ha organizzato per il 30 aprile 2010 una grande marcia della Pace  che si terrà a San Giorgio a Cremano, precisamente partirà alle ore 9,00 da piazza Europa (via Manzoni) ed arrivo alle 11,30 in Villa Vannucchi dove è prevista l’esibizione di alcuni gruppi musicali.

Tutti uniti (scuole, associazioni, istituzioni, media e cittadini) nell’unico intento comune:  fare un piccolo passo in avanti verso la Pace e verso la solidarietà … Porta anche tu il tuo contributo … L’arcobaleno della Pace ci attende!

Annarita Spigno
Dall’evento  Facebook dedicato, si riporta quanto segue per informazione.

per info
Centro Informagiovani del Comune di San Giorgio a Cremano
tel: 0815654366

Le Anomys Dance il 18 Aprile hanno partecipato ad un concorso nazionale di danza organizzato dalla FEDS (Federazione Europea Danza Sportiva).

Scuola di ballo Anomys Dance - Ass. Grandi Domani

    Centinaia di scuole di ballo, provenienti da tutta Italia si sono sfidate a suon di coreografie. Tra le diverse categorie in gara, spicca il risultato ottenuto dalla scuola di ballo “Anomys Dance”,un gruppo di ballo nato nel 2004 da un esperienza di laboratorio parrocchiale e divenuto oggi una delle più belle realtà del ballo a Napoli e in Campania, promossa e sostenuta dall’Ass. “Grandi Domani” che opera principalmente nel quartiere di Ponticelli. Risultato lusinghiero:  prime nella loro categoria e  premio speciale per la coreografia. Una soddisfazione anche per il Calamandrei, che annovera in questo gruppo diverse studentesse…

   Già  numerose sono esperienze per questo gruppo: oltre ai palcoscenici di Ponticelli e Capua, sono numerose le gare organizzate da organismi Federali e vinte a mani basse.

   Questo fa delle Anomys Dance una realtà vincente, che mira a palcoscenici sempre più importanti attraverso il consolidamento del gruppo e la crescita delle giovanissime ballerine ,tutte under 18, guidate dalla loro insegnante di ballo nonchè coreografa del gruppo  Simona Formisano .
 

  Il presidente di Grandi Domani, Marco Usai, commenta soddisfatto “Queste ragazze non deludono mai le aspettative , e sono convinto che tra qualche anno le vedremo sotto le luci della ribalta. La nostra forza sta nella semplicità con cui affrontiamo tutte le sfide e nella coesione del gruppo”.

Che dire FORZA ANOMYS DANCE!

                                                                                                     Maria Grazia Giulia Corvo

La notizia rimbalza sulle pagine Facebook: si è mosso qualcosa, la biblioteca di Ponticelli non rimarrà abbandonata a se stessa. Sul gruppo FB del Comitato la rassicurazione dell’assessore municipale Zuccoli, che ha annunciato il sopralluogo decisivo per iniziare i lavori più urgenti, quelli sul tetto, che permetteranno l’apertura dell’aula 6, chiusa da diversi anni.

Simmonline seguirà passo passo l’evolversi della questione!

 

 

Riportiamo il comunicato stampa a cura del Comitato per la biblioteca municipale di Ponticelli

Ventimila euro per i lavori più urgenti. È questa la cifra che la sesta municipalità di Napoli, presieduta dall’avvocato Anna Cozzino, ha stanziato per le biblioteche municipali di Ponticelli e San Giovanni. Una cifra già destinata, per la quale la gara è stata già espletata: ciò significa che in un paio di settimane inizieranno i lavori di aggiustamento più urgenti.
Ne dà notizia il Comitato per la biblioteca municipale di Ponticelli, che ha ricevuto rassicurazioni dal presidente Cozzino sulla volontà di rendere maggiormente funzionale il complesso di vico Santillo. “Non possiamo non essere soddisfatti di questa notizia – commenta Marco Usai, portavoce del Comitato che conta sul sostegno di associazioni del territorio,studenti, docenti – che permetterà la riapertura della grande sala studio, chiusa da diversi anni per problemi d’infiltrazione d’acqua. Un risultato importante, che permetterà ai tanti giovani che frequentano la biblioteca, circa 400 stando al numero di tessere compilate, di usufruire di maggiori spazi in cui studiare, leggere, socializzare. La mancanza di spazio, infatti, li costringe tutt’oggi a studiare nei corridoi e negli spazi adiacenti alle toilettes”.
“Un primo passo verso una completa riqualificazione della struttura, che soffre di problemi strutturali e della mancanza di programmazione culturale. Vogliamo una biblioteca vera – conclude il giovane Usai, che ha scritto anche una lettera all’assessore comunale Guida – con libri aggiornati, eventi culturali, una rete wi-fi: non una semplice, seppur utile, sala lettura”.

 

Gli studenti della sezione staccata di Volla del Liceo “Piero Calamandrei”  hanno incontrato Mara Fortuna, autrice del libro “Intervista a Petra Krause”.

 

    La presentazione è stata fatta dal prof. Giuseppe Improta <<E’ un vero piacere presentare l’autrice di un saggio storico come questo, perché confrontarci direttamente con l’ autore è molto importante. Lo stesso studio acquista un significato e uno spessore più alto, in quanto occasioni simili non sono frequenti>>.

   Ha preso poi la parola il giornalista Marco Usai, che ha spiegato come la generazione di oggi stia cambiando. Successivamente Mara Fortuna ha spiegato che il suo testo è un racconto non solo dedicato alle sue due figlie, che non sapevano nulla di quel periodo, ma soprattutto alla generazione dei giovani di oggi :  << Le vicende degli anni ’70 sono arrivate ai giovani in maniera un po’ “distorta” . Da una parte c’è stata una specie di celebrazione del ’68, dall’altra si dice che quelli successivi sono stati “anni di piombo”, gli anni del terrorismo. Un periodo insomma bruttissimo>>. Stando ad una risposta data ad un’ alunna, i giovani che leggono questo libro siano molto inrteressati alla parte più strettamente personale e risultano meno colpiti da avvenimenti che pure sono importanti e significativi.

   Abbiamo chiesto alla professoressa Fortuna (che insegna inglese in un Liceo napoletano):

<<Lei ha veramente intervistato Petra Krause? Dal punto di vista storico ci sono altre vicende che possono completare il quadro ?  Per    lei  stato  più interessante descrivere la sua storia o l’intervista a Petra?      >>.

<<Tutto quello che c’è scritto nel libro è vero; tranne la nascita di Petra che è un episodio che io ho inventato. Petra non ne ha mai parlato, poiché raccontarlo per lei è riviverlo. E quella che lei mi ha voluto dire ho appreso e scritto. Un’altra cosa che ho inventato è stata la conoscenza di Petra attraverso una mia amica di Milano, che in realtà non è mai esistita. Tutto il resto è tutto vero.                                                                            

    Dal punto di vista storico è abbastanza complicato riassumerlo; possiamo raccontare il fatto più importante che caratterizza il ’68 ed è la strage di Piazza Fontana del 1969. Quello è un episodio importante, perché nel’68 nasce il colorato movimento giovanile, con manifestazioni che naturalmente non sono autorizzate. Quando poi arriva la polizia c’è qualche lacrimogeno. C’è un’atmosfera di rivolta, ma una rivolta possibile con obiettivi facilmente raggiungibili. La bomba di Piazza Fontana segna invece un momento drammatico. Appena scoppiò questa bomba furono subito incolpati gli anarchici. Ora si sa che non sono stati gli anarchici. Si trattava di movimenti fascisti che sono stati appoggiati da settori dello stato che volevano fermare il movimento di cambiamento che c’era, perché nel momento in cui un movimento di democratizzazione chiama in piazza la gente a manifestare, se questa gente ha paura di essere colta da una bomba, in piazza non ci va.

   Il movimento nel ’69 si sente attaccato, è attaccato con la violenza, non politicamente.

   Rispondendo all’ultima domanda direi che le cose sono la stessa cosa e direi che la mia storia personale è una storia in cui i fatti politici sono le cose più importanti insieme con i fatti personale>>.

<<Quale messaggio ha voluto trasmettere ai giovani? Per quale motivo ha scritto questo libro?>>

<< Naturalmente vorrei trasmettere ai giovani un messaggio di fiducia e di speranza.

     Per scrivere questo libro mi ci è voluto circa 15-20 giorni, ma non è questo il problema. E’ che cosa dovevo scrivere. Perciò è durato quasi una vita. E il motivo per cui ho scritto questo libro è il bisogno di comunicare. E era un bisogno che poi si era liberato>>.

Mara Fortuna ci lascia con un saluto cordiale e pieno d’affetto e di speranza per tutti noi giovani.

Maria Grazia Giulia Corvo    

15 aprile 2010:  il piccolo Gabriele, per la prima volta, si affaccia al mondo. Al primo gemito del neonato gli occhi della mamma e del papà si sono illuminati di gioia. Il piccolo pesa 3 chili e 200 grammi, è lungo 50 centimetri ed ha dei bellissimi capelli biondi come il padre Gianluca; insomma il bimbo, nipote dell’illustre professor Improta dell’istituto “Calamandrei” di Napoli, è sano come un pesce. In questo clima di felicità la redazione di Simmonline augura alla famiglia Improta una numerosa e sana progenie.

 

Leandro Mazzarella, Marco Balzano

 

Dalla lettera aperta di un comune cittadino al Comune di Napoli, nasce un comitato popolare intento a difendere i loro piccoli e rari centri culturali.

Tutto ha avuto inizio da una lettera aperta inviata da un comune cittadino all’assessore all’arredo urbano del comune di Napoli, dott. Diego Guida, invitandolo a interessarsi del grave problema che affligge, ormai da molti anni, la biblioteca “Grazia Deledda” di Ponticelli e soprattutto i cittadini del degradato quartiere di Napoli. Questi, non potendo più sostenere le condizioni di degrado e abbandono in cui versa la biblioteca municipale, hanno perciò fondato un comitato popolare di associazioni, studenti e cittadini, atto a salvare la biblioteca, simbolo della presenza di un centro culturale nella degradata periferia di Napoli.

Il comitato, nato l’8 aprile, vede la presenza di differenti realtà del territorio quali: i rappresentanti e professori del liceo scientifico “Calamandrei” e di altri istituti del territorio, esponenti del panorama politico, oltre che lo stesso dott. Usai, nominato portavoce del comitato stesso.

Abbiamo chiesto proprio a lui un commento sulla vicenda in atto: “A Ponticelli la Cultura soffre la mancanza di luoghi di condivisione e approfondimento. Oltre la scuola, purtroppo sempre più nozionistica nei contenuti e risicata nella struttura, c’è solo il lavoro encomiabile ma insufficiente di qualche associazione. Il risultato è l’impoverimento del livello di sapere e dell’informazione: la maggior parte dei ragazzi non legge libri o giornali, soltanto la gazzetta dello sport il lunedì per vedere i voti del fantacalcio; e chi vorrebbe leggere o approfondire non trova uno spazio adatto per farlo. Ridare una biblioteca funzionale, fruibile, adeguata ai giovani di Ponticelli, significa, quindi, non lasciar morire la speranza del riscatto della periferia est di Napoli”.

Dalla sua lettera aperta, inoltre, si legge: ”Questa situazione è indecente, non è possibile che il Comune di Napoli non riesca a reperire qualche fondo, tagliando qualche inutile spesa, per riabilitare il disastrato soffitto della biblioteca. I cittadini hanno bisogno di questo importante punto di riferimento di cultura, legalità e crescita personale”.

Con queste dure parole sicuramente la questione non passera sottobanco: in rete piovono già a numerosi commenti alla lettera aperta ripresa su molti blog d’informazione locale.

Se non altro questa sarà una buona campagna di sensibilizzazione nei confronti delle aree periferiche della Metropoli Campana, troppo spesso lasciate nella dimenticanza e abbandonate a se stesse come pecore morenti che lontane dal gregge attendono la loro fine.

MARCO BALZANO