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Posts Tagged ‘Marco Usai’

Le Anomys Dance il 18 Aprile hanno partecipato ad un concorso nazionale di danza organizzato dalla FEDS (Federazione Europea Danza Sportiva).

Scuola di ballo Anomys Dance - Ass. Grandi Domani

    Centinaia di scuole di ballo, provenienti da tutta Italia si sono sfidate a suon di coreografie. Tra le diverse categorie in gara, spicca il risultato ottenuto dalla scuola di ballo “Anomys Dance”,un gruppo di ballo nato nel 2004 da un esperienza di laboratorio parrocchiale e divenuto oggi una delle più belle realtà del ballo a Napoli e in Campania, promossa e sostenuta dall’Ass. “Grandi Domani” che opera principalmente nel quartiere di Ponticelli. Risultato lusinghiero:  prime nella loro categoria e  premio speciale per la coreografia. Una soddisfazione anche per il Calamandrei, che annovera in questo gruppo diverse studentesse…

   Già  numerose sono esperienze per questo gruppo: oltre ai palcoscenici di Ponticelli e Capua, sono numerose le gare organizzate da organismi Federali e vinte a mani basse.

   Questo fa delle Anomys Dance una realtà vincente, che mira a palcoscenici sempre più importanti attraverso il consolidamento del gruppo e la crescita delle giovanissime ballerine ,tutte under 18, guidate dalla loro insegnante di ballo nonchè coreografa del gruppo  Simona Formisano .
 

  Il presidente di Grandi Domani, Marco Usai, commenta soddisfatto “Queste ragazze non deludono mai le aspettative , e sono convinto che tra qualche anno le vedremo sotto le luci della ribalta. La nostra forza sta nella semplicità con cui affrontiamo tutte le sfide e nella coesione del gruppo”.

Che dire FORZA ANOMYS DANCE!

                                                                                                     Maria Grazia Giulia Corvo

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Dalla lettera aperta di un comune cittadino al Comune di Napoli, nasce un comitato popolare intento a difendere i loro piccoli e rari centri culturali.

Tutto ha avuto inizio da una lettera aperta inviata da un comune cittadino all’assessore all’arredo urbano del comune di Napoli, dott. Diego Guida, invitandolo a interessarsi del grave problema che affligge, ormai da molti anni, la biblioteca “Grazia Deledda” di Ponticelli e soprattutto i cittadini del degradato quartiere di Napoli. Questi, non potendo più sostenere le condizioni di degrado e abbandono in cui versa la biblioteca municipale, hanno perciò fondato un comitato popolare di associazioni, studenti e cittadini, atto a salvare la biblioteca, simbolo della presenza di un centro culturale nella degradata periferia di Napoli.

Il comitato, nato l’8 aprile, vede la presenza di differenti realtà del territorio quali: i rappresentanti e professori del liceo scientifico “Calamandrei” e di altri istituti del territorio, esponenti del panorama politico, oltre che lo stesso dott. Usai, nominato portavoce del comitato stesso.

Abbiamo chiesto proprio a lui un commento sulla vicenda in atto: “A Ponticelli la Cultura soffre la mancanza di luoghi di condivisione e approfondimento. Oltre la scuola, purtroppo sempre più nozionistica nei contenuti e risicata nella struttura, c’è solo il lavoro encomiabile ma insufficiente di qualche associazione. Il risultato è l’impoverimento del livello di sapere e dell’informazione: la maggior parte dei ragazzi non legge libri o giornali, soltanto la gazzetta dello sport il lunedì per vedere i voti del fantacalcio; e chi vorrebbe leggere o approfondire non trova uno spazio adatto per farlo. Ridare una biblioteca funzionale, fruibile, adeguata ai giovani di Ponticelli, significa, quindi, non lasciar morire la speranza del riscatto della periferia est di Napoli”.

Dalla sua lettera aperta, inoltre, si legge: ”Questa situazione è indecente, non è possibile che il Comune di Napoli non riesca a reperire qualche fondo, tagliando qualche inutile spesa, per riabilitare il disastrato soffitto della biblioteca. I cittadini hanno bisogno di questo importante punto di riferimento di cultura, legalità e crescita personale”.

Con queste dure parole sicuramente la questione non passera sottobanco: in rete piovono già a numerosi commenti alla lettera aperta ripresa su molti blog d’informazione locale.

Se non altro questa sarà una buona campagna di sensibilizzazione nei confronti delle aree periferiche della Metropoli Campana, troppo spesso lasciate nella dimenticanza e abbandonate a se stesse come pecore morenti che lontane dal gregge attendono la loro fine.

MARCO BALZANO

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