(Una rubrica a cura di Fabiano Colucci)
30 ottobre 2010
8 ottobre 2010
INTERVALLO
Benvenuti a una nuova puntata de L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE. Come tutti saprete, oggi noi studenti del Calamandrei abbiamo attuato una protesta fuori dai cancelli della scuola. Al grido di GIU’ LE MANI DALL’INTERVALLO, alcuni nostri alunni muniti di megafono ci spingevano a non entrare, proprio per protesta nei riguardi del cambio dell’intervallo di cui da giorni si parla nel Consiglio d’istituto. Fin qui nulla di strano, se non fosse che ho capito una cosa: ognuno NON è libero di fare quello che vuole. Perché lo dico? Perché oggi, quando alcuni alunni sono entrati, sono stati fischiati e insultati peggio della Juventus quando entra al San Paolo. Il che mi sembrava fin troppo strano, perché chi parlava al megafono ripeteva chi vuole entrare entri pure!. Certo, è da quando ero in prima che questa cosa succede, ma la domanda che mi pongo è: perché quando qualcuno opta per un’opzione diversa dalla nostra ci sentiamo così in dovere di demotivarlo? Perché non prendiamo atto del fatto che non tutti operano le nostre stesse scelte? Con questo quesito vi saluto alla prossima puntata de L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE.
23 settembre 2010
Benvenuti nella nuova rubrica L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE. Quest’oggi vi parlerò di un evento imminente: il 26 Settembre, ossia questa domenica, i precari, o meglio i senza-cattedra, scenderanno in piazza per manifestare contro la riforma Gelmini. Ma state attenti: non è la classica manifestazione che da due anni a questa parte ci propinano studenti pseudo-sinistroidi che credono di poter scacciare un’altrettanto pseudo-dittatura facendo chiasso per le strade delle grandi città. Ritengo strumentale e controproducente che organizzazioni studentesche manifestino insieme ai precari, che con questa riforma hanno perso gran parte dei loro diritti, se non la totalità degli stessi. Per concludere, pongo a voi lettori di SIMMonline un paio di domande: credete ancora che, scendendo in piazza si possa risolvere qualcosa? O pensate che queste manifestazioni siano inutili? Arriederci alla prossima puntata di L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE.
E’ giusto che gli studenti e perchè no spesso anche i genitori scendano in piazza a dimostrare che la lotta per i senza-cattedra, come li chiamano in molti ci deve essere e ti spiego anche il perchè…la scuola non è come la chiesa di un tempo, non è che il prete deve stare su un pò di gradini per celebrare la sua messa perchè lui vale più di chi l’ascolta… Un professore non si siede dall’altra parte dell’aula e mantiene le distanze, un professore diventa il più delle volte un amico, un maestro di vita, qualcuno con cui confidarsi e con cui instaurare un rapporto che va al di la di quel rapporto statico docente-alunno, al di la del timore della penna rossa, quindi, chiarendo il mio pensiero aggiungo che mandare i professori in strada è sbagliato per le ragioni evidenti che conosciamo tutti ma è sbagliato anche per i retroscena che molti dimenticano, cambiare professore ogni mese, ogni anno, magari al quinto anno, è sbagliato e per lo studente in qualità di studente e per lo studente in qualità di persona…
Ti dirò, io la penso come te sul fatto che il rapporto insegnanti-studenti sia cambiato, per cui diciamo che a pensarci avrei dato la tua stessa risposta.
PS: grazie per avere risposto, sei il primo che lo fa per un mio articolo 🙂 .
PS: So che il mio commento precedente va contro quanto ho detto nel mio articolo, ma le critiche negative le rivolgo a ciò che poi diventano le manifestazioni studentesche. Io ne ho viste alcune, e non sono altro che studenti che urlano FACCIAMO CASINO! e cose simili, con gli altri che urlano appresso. Se però fossero serie e fatte come andrebbero fatte, allora si che a me piacerebbero. Chiedo scusa se sembro contraddittorio 🙂
che bello il dibattito su questi temi!
Come è strano leggere i miei articoli dopo due anni e soprattutto dopo aver finito il liceo. Ora ho intenzione di adottare la mia rubrica sul mio blog, quindi se vi piaceva L’UOMO CHE FISSAVA LE CAPRE lo ritroverete qui, sul BLOG VUOTO!