Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘Calamandrei’

dibattito e proiezione di un film sulla Resistenza presso la “Casa delle associazioni”

Inizio quest’ articolo citando una frase famosa e che ritengo commovente di Piero Calamandrei : « Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i Partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione ».

La nostra città ha voluto ricordare tutto ciò organizzando alla “ casa delle associazioni” un dibattito Domenica 25 aprile 2010, alle ore 18.00, su “Il valore della Resistenza” insieme al partigiano Gennaro Di Paola. Dopo il dibattito è seguita la proiezione del film “Il partigiano Johnny” di Guido Chiesa. L’evento è stato organizzato dal comitato promotore della “Casa delle associazioni” insieme all’ANPI – Associazione partigiani d’Italia, al circolo cinematografico ARCI_Volla, all’Associazione e alla Rivista politico-culturale “Laboratorio democratico”, al circolo territoriale dei Giovani Democratici di Volla “Giancarlo Siani”.

E’ bello che anche una cittadina piccola come la nostra inizi ad attivarsi su determinate tematiche ed a ricordare tutti i sacrifici che anni a dietro hanno fatto gli italiani che ci credevano, sacrifici che noi oggi dimentichiamo e soprattutto ignoriamo. Fa bene ogni tanto rammentare ad ognuno di noi ed un giorno ai nostri figli, quanto il popolo italiano abbia lottato per ottenere, anche a costo della vita, i propri diritti.

 

Riportiamo la dichiarazione resa al nostro blog da Agostino Navarro, promotore ed organizzatore dell’evento, nonchè presidente della “Casa delle Associazioni”:

Dichiarazione del presidente della “Casa delle associazioni” Agostino Navarro ed organizzatore dell’evento.

Dei valori e del significato attuale del 25 aprile se ne è discusso a Volla all’interno del centro di aggregazione giovanile “Casa delle associazioni” insieme a due persone che hanno partecipato alla Resistenza, il partigiano Gennaro Di Paola e la “staffetta” partigiana Alberto De Luzio. Per Agostino Navarro, presidente della Casa delle associazioni: “ogni 25 aprile l’Italia celebra la liberazione dall’oppressione nazi-fascista e la riaffermazione di valori, ideali e diritti che venti anni di dittatura avevano cercato di soffocare. Migliaia di italiani, uomini e donne, provenienti da culture diverse scrissero una pagina importante e decisiva della storia del nostro Paese. Se l’Italia oggi è nel novero dei paesi moderni e democratici è grazie soprattutto al coraggio e al sacrificio di quanti combatterono, in quei giorni terribili, accanto agli alleati, per chiudere una delle pagine più nere della storia italiana.”

Dal dibattito è emerso che: “Celebrare oggi la Resistenza  – dice Agostino Navarro – e difenderne la valenza significa celebrare la Costituzione e riaffermare la validità dei principi che essa contiene e che sono un patrimonio prezioso comune a tutte le forze democratiche del nostro Paese. Perciò va respinto con forza ogni tentativo di sminuire e svalutare ciò che la Resistenza ha rappresentato. Denigrare la Resistenza, come da qualche tempo qualcuno cerca maldestramente di fare, significa indebolire la nostra Costituzione e con essa le regole e i principi che sono alla base della convivenza civile e democratica del nostro Paese”.

Myriam Spisto

Read Full Post »

Gli studenti della sezione staccata di Volla del Liceo “Piero Calamandrei”  hanno incontrato Mara Fortuna, autrice del libro “Intervista a Petra Krause”.

 

    La presentazione è stata fatta dal prof. Giuseppe Improta <<E’ un vero piacere presentare l’autrice di un saggio storico come questo, perché confrontarci direttamente con l’ autore è molto importante. Lo stesso studio acquista un significato e uno spessore più alto, in quanto occasioni simili non sono frequenti>>.

   Ha preso poi la parola il giornalista Marco Usai, che ha spiegato come la generazione di oggi stia cambiando. Successivamente Mara Fortuna ha spiegato che il suo testo è un racconto non solo dedicato alle sue due figlie, che non sapevano nulla di quel periodo, ma soprattutto alla generazione dei giovani di oggi :  << Le vicende degli anni ’70 sono arrivate ai giovani in maniera un po’ “distorta” . Da una parte c’è stata una specie di celebrazione del ’68, dall’altra si dice che quelli successivi sono stati “anni di piombo”, gli anni del terrorismo. Un periodo insomma bruttissimo>>. Stando ad una risposta data ad un’ alunna, i giovani che leggono questo libro siano molto inrteressati alla parte più strettamente personale e risultano meno colpiti da avvenimenti che pure sono importanti e significativi.

   Abbiamo chiesto alla professoressa Fortuna (che insegna inglese in un Liceo napoletano):

<<Lei ha veramente intervistato Petra Krause? Dal punto di vista storico ci sono altre vicende che possono completare il quadro ?  Per    lei  stato  più interessante descrivere la sua storia o l’intervista a Petra?      >>.

<<Tutto quello che c’è scritto nel libro è vero; tranne la nascita di Petra che è un episodio che io ho inventato. Petra non ne ha mai parlato, poiché raccontarlo per lei è riviverlo. E quella che lei mi ha voluto dire ho appreso e scritto. Un’altra cosa che ho inventato è stata la conoscenza di Petra attraverso una mia amica di Milano, che in realtà non è mai esistita. Tutto il resto è tutto vero.                                                                            

    Dal punto di vista storico è abbastanza complicato riassumerlo; possiamo raccontare il fatto più importante che caratterizza il ’68 ed è la strage di Piazza Fontana del 1969. Quello è un episodio importante, perché nel’68 nasce il colorato movimento giovanile, con manifestazioni che naturalmente non sono autorizzate. Quando poi arriva la polizia c’è qualche lacrimogeno. C’è un’atmosfera di rivolta, ma una rivolta possibile con obiettivi facilmente raggiungibili. La bomba di Piazza Fontana segna invece un momento drammatico. Appena scoppiò questa bomba furono subito incolpati gli anarchici. Ora si sa che non sono stati gli anarchici. Si trattava di movimenti fascisti che sono stati appoggiati da settori dello stato che volevano fermare il movimento di cambiamento che c’era, perché nel momento in cui un movimento di democratizzazione chiama in piazza la gente a manifestare, se questa gente ha paura di essere colta da una bomba, in piazza non ci va.

   Il movimento nel ’69 si sente attaccato, è attaccato con la violenza, non politicamente.

   Rispondendo all’ultima domanda direi che le cose sono la stessa cosa e direi che la mia storia personale è una storia in cui i fatti politici sono le cose più importanti insieme con i fatti personale>>.

<<Quale messaggio ha voluto trasmettere ai giovani? Per quale motivo ha scritto questo libro?>>

<< Naturalmente vorrei trasmettere ai giovani un messaggio di fiducia e di speranza.

     Per scrivere questo libro mi ci è voluto circa 15-20 giorni, ma non è questo il problema. E’ che cosa dovevo scrivere. Perciò è durato quasi una vita. E il motivo per cui ho scritto questo libro è il bisogno di comunicare. E era un bisogno che poi si era liberato>>.

Mara Fortuna ci lascia con un saluto cordiale e pieno d’affetto e di speranza per tutti noi giovani.

Maria Grazia Giulia Corvo    

Read Full Post »

15 aprile 2010:  il piccolo Gabriele, per la prima volta, si affaccia al mondo. Al primo gemito del neonato gli occhi della mamma e del papà si sono illuminati di gioia. Il piccolo pesa 3 chili e 200 grammi, è lungo 50 centimetri ed ha dei bellissimi capelli biondi come il padre Gianluca; insomma il bimbo, nipote dell’illustre professor Improta dell’istituto “Calamandrei” di Napoli, è sano come un pesce. In questo clima di felicità la redazione di Simmonline augura alla famiglia Improta una numerosa e sana progenie.

 

Leandro Mazzarella, Marco Balzano

Read Full Post »

 

Dalla lettera aperta di un comune cittadino al Comune di Napoli, nasce un comitato popolare intento a difendere i loro piccoli e rari centri culturali.

Tutto ha avuto inizio da una lettera aperta inviata da un comune cittadino all’assessore all’arredo urbano del comune di Napoli, dott. Diego Guida, invitandolo a interessarsi del grave problema che affligge, ormai da molti anni, la biblioteca “Grazia Deledda” di Ponticelli e soprattutto i cittadini del degradato quartiere di Napoli. Questi, non potendo più sostenere le condizioni di degrado e abbandono in cui versa la biblioteca municipale, hanno perciò fondato un comitato popolare di associazioni, studenti e cittadini, atto a salvare la biblioteca, simbolo della presenza di un centro culturale nella degradata periferia di Napoli.

Il comitato, nato l’8 aprile, vede la presenza di differenti realtà del territorio quali: i rappresentanti e professori del liceo scientifico “Calamandrei” e di altri istituti del territorio, esponenti del panorama politico, oltre che lo stesso dott. Usai, nominato portavoce del comitato stesso.

Abbiamo chiesto proprio a lui un commento sulla vicenda in atto: “A Ponticelli la Cultura soffre la mancanza di luoghi di condivisione e approfondimento. Oltre la scuola, purtroppo sempre più nozionistica nei contenuti e risicata nella struttura, c’è solo il lavoro encomiabile ma insufficiente di qualche associazione. Il risultato è l’impoverimento del livello di sapere e dell’informazione: la maggior parte dei ragazzi non legge libri o giornali, soltanto la gazzetta dello sport il lunedì per vedere i voti del fantacalcio; e chi vorrebbe leggere o approfondire non trova uno spazio adatto per farlo. Ridare una biblioteca funzionale, fruibile, adeguata ai giovani di Ponticelli, significa, quindi, non lasciar morire la speranza del riscatto della periferia est di Napoli”.

Dalla sua lettera aperta, inoltre, si legge: ”Questa situazione è indecente, non è possibile che il Comune di Napoli non riesca a reperire qualche fondo, tagliando qualche inutile spesa, per riabilitare il disastrato soffitto della biblioteca. I cittadini hanno bisogno di questo importante punto di riferimento di cultura, legalità e crescita personale”.

Con queste dure parole sicuramente la questione non passera sottobanco: in rete piovono già a numerosi commenti alla lettera aperta ripresa su molti blog d’informazione locale.

Se non altro questa sarà una buona campagna di sensibilizzazione nei confronti delle aree periferiche della Metropoli Campana, troppo spesso lasciate nella dimenticanza e abbandonate a se stesse come pecore morenti che lontane dal gregge attendono la loro fine.

MARCO BALZANO

Read Full Post »

Per il ballo di fine anno i single cercano partner su Facebook. Già molte le adesioni al gruppo.

   I giovani del Calamandrei si preparano al loro primo ballo di fine anno cercando un partner su Facebook.  per l’evento previsto per il giorno 12 giugno ,infatti,è prevista l’entrata esclusiva per sole coppie.E scatta subito la ricerca del partner da parte dei single che non vogliono rimanere fuori.Una ricerca organizzata che viaggia sul più popolare social network del mondo, Facebook. 

Sulle bacheche di quasi tutti gli studenti  del liceo di Ponticelli, campeggia già il link  al gruppo dove si iscriveranno i giovani che non hanno ancora un partner ufficiale. Si prevedono già fuochi d’artificio!

 

la redazione di Simmonline

Read Full Post »

di Miriana Di Napoli – IVEt Liceo Calamandrei

Facendo riferimento all’ispezione periferica della città di Napoli, si è parlato di tasso di disoccupazione,grado di municipalità,attività illegali legate alla camorra in funzione di controllo territoriale,disgregazione sociale,ma soprattutto di quante probabilità su cento esistono riguardo un’efficiente formazione culturale e sociale dei ragazzi che,non avendo in ambiente familiare un cosiddetto esempio da seguire che gli dia le giuste direttive,rappresentano quasi il settanta percento della popolazione. Anche se ormai è divenuta utopia l’idea di una città dove non ci siano forme di bullismo,camorra e discriminazione,è pur vero che esistono mezzi per inserire nella società in fase di sviluppo la maggior parte delle persone,degli immigrati ma soprattutto alcuni adolescenti che in fondo nutrono,se pur in modo nascosto,sentimenti che fanno parte di ognuno di noi. E’ questo il caso di Rosario,il ragazzino undicenne protagonista del film “Certi bambini”,la cui vita ad un certo punto si trova divisa da un bivio: camorra o vita semplice. La scena ha inizio nel momento in cui si trova seduto nella metropolitana,dove inizia a ricordare i momenti che hanno segnato la sua vita e hanno determinato la svolta del suo futuro. Vive in casa con sua nonna che si trova ad accudire e fa parte di un’associazione della chiesa locale di volontariato guidata da don Alfonso,Santino ed altri collaboratori tra cui Caterina,una giovane ventenne della quale Rosario finisce per innamorarsi. Dell’altra parte del suo percorso fanno parte il gruppo di amici,con i quali frequenta sale da gioco e posti poco adatti ai bambini della loro età,il loro capo,che li incarica di rapine e spaccio di droga,e infine Damiano,il famoso camorrista della città che sottrae Rosario dal gruppo per assumerlo come suo collaboratore,favorendogli gli insegnamenti principali da adottare in strada. Un vero camorrista non si fa guidare dalle opinioni delle donne,poiché questo è sinonimo di sottomissione e mancanza di dignità. Un uomo d’onore non anticipa quello che intende portare a termine,agisce direttamente;per giunta colui che vuole essere rispettato conclude sempre ciò che inizia e quello che si promette di compiere. La scelta di Rosario viene fuori dai cambiamenti che lo distinguono da quello apparso nei momenti del ricordo:capelli più lunghi,viso pulito,linguaggio più adeguato. Ora infatti,attento a riecheggiare nella mente i passaggi decisivi che lo hanno portato ad intraprendere una vita che ha preso il sopravvento,si mostra con i capelli corti,viso arrabbiato,collo che porta la cicatrice e il sangue,ma soprattutto una borsa contenente l’oggetto simbolo della sua ascesa verso l’amaro percorso di cui è entrato a far parte:una pistola. Il protagonista rappresenta uno dei tanti esempi di bambini che entrano in contatto con una realtà oscura già così piccoli e privi di esperienze. E’ un vero pugno nello stomaco pensare che al mondo esistono quasi un milione di adolescenti che,come Rosario,seguono i più potenti perché credono di mantenere l’intera egemonia popolare e soprattutto perché credono che questo totale degrado sia un modo per emergere dalla massa di uomini insignificanti e privi di spessore dediti allo studio,che per loro rappresenta una banale perdita di tempo. In Italia,tendendo a specificare le periferie,che ormai sono divenuti i punti di concentrazione di queste personalità,non bisognerebbe incrementare le differenze esistenti all’interno di una stessa popolazione,o meglio non si dovrebbe dare troppo conto a delle discussioni sterili come quelle sull’essere più o meno intelligenti rispetto al Nord o al Sud. Sono tante le modalità sulle quali poter discutere per far si che un non-luogo,come quello della periferia,possa ritrovare una sua identità,soprattutto per assicurare in qualche modo la possibilità ai ragazzi poco fortunati di uscire fuori dalla loro visione paranormale della vita. Questo è il messaggio che forse molte persone in silenzio pensano dovrebbe essere recepito da coloro che,essendo egoisti nel provvedere soltanto al loro benessere maggiore,non danno una profonda importanza all’integrazione sociale.

FORUM DELLE CULTURE – LICEO CALAMANDREI La pace in area metropolitana – referente prof.ssa Brunella De Porcellinis. Alunna: Miriana Di Napoli. Classe: IV Et.

Read Full Post »