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Gli studenti della sezione staccata di Volla del Liceo “Piero Calamandrei”  hanno incontrato Mara Fortuna, autrice del libro “Intervista a Petra Krause”.

 

    La presentazione è stata fatta dal prof. Giuseppe Improta <<E’ un vero piacere presentare l’autrice di un saggio storico come questo, perché confrontarci direttamente con l’ autore è molto importante. Lo stesso studio acquista un significato e uno spessore più alto, in quanto occasioni simili non sono frequenti>>.

   Ha preso poi la parola il giornalista Marco Usai, che ha spiegato come la generazione di oggi stia cambiando. Successivamente Mara Fortuna ha spiegato che il suo testo è un racconto non solo dedicato alle sue due figlie, che non sapevano nulla di quel periodo, ma soprattutto alla generazione dei giovani di oggi :  << Le vicende degli anni ’70 sono arrivate ai giovani in maniera un po’ “distorta” . Da una parte c’è stata una specie di celebrazione del ’68, dall’altra si dice che quelli successivi sono stati “anni di piombo”, gli anni del terrorismo. Un periodo insomma bruttissimo>>. Stando ad una risposta data ad un’ alunna, i giovani che leggono questo libro siano molto inrteressati alla parte più strettamente personale e risultano meno colpiti da avvenimenti che pure sono importanti e significativi.

   Abbiamo chiesto alla professoressa Fortuna (che insegna inglese in un Liceo napoletano):

<<Lei ha veramente intervistato Petra Krause? Dal punto di vista storico ci sono altre vicende che possono completare il quadro ?  Per    lei  stato  più interessante descrivere la sua storia o l’intervista a Petra?      >>.

<<Tutto quello che c’è scritto nel libro è vero; tranne la nascita di Petra che è un episodio che io ho inventato. Petra non ne ha mai parlato, poiché raccontarlo per lei è riviverlo. E quella che lei mi ha voluto dire ho appreso e scritto. Un’altra cosa che ho inventato è stata la conoscenza di Petra attraverso una mia amica di Milano, che in realtà non è mai esistita. Tutto il resto è tutto vero.                                                                            

    Dal punto di vista storico è abbastanza complicato riassumerlo; possiamo raccontare il fatto più importante che caratterizza il ’68 ed è la strage di Piazza Fontana del 1969. Quello è un episodio importante, perché nel’68 nasce il colorato movimento giovanile, con manifestazioni che naturalmente non sono autorizzate. Quando poi arriva la polizia c’è qualche lacrimogeno. C’è un’atmosfera di rivolta, ma una rivolta possibile con obiettivi facilmente raggiungibili. La bomba di Piazza Fontana segna invece un momento drammatico. Appena scoppiò questa bomba furono subito incolpati gli anarchici. Ora si sa che non sono stati gli anarchici. Si trattava di movimenti fascisti che sono stati appoggiati da settori dello stato che volevano fermare il movimento di cambiamento che c’era, perché nel momento in cui un movimento di democratizzazione chiama in piazza la gente a manifestare, se questa gente ha paura di essere colta da una bomba, in piazza non ci va.

   Il movimento nel ’69 si sente attaccato, è attaccato con la violenza, non politicamente.

   Rispondendo all’ultima domanda direi che le cose sono la stessa cosa e direi che la mia storia personale è una storia in cui i fatti politici sono le cose più importanti insieme con i fatti personale>>.

<<Quale messaggio ha voluto trasmettere ai giovani? Per quale motivo ha scritto questo libro?>>

<< Naturalmente vorrei trasmettere ai giovani un messaggio di fiducia e di speranza.

     Per scrivere questo libro mi ci è voluto circa 15-20 giorni, ma non è questo il problema. E’ che cosa dovevo scrivere. Perciò è durato quasi una vita. E il motivo per cui ho scritto questo libro è il bisogno di comunicare. E era un bisogno che poi si era liberato>>.

Mara Fortuna ci lascia con un saluto cordiale e pieno d’affetto e di speranza per tutti noi giovani.

Maria Grazia Giulia Corvo    

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